GENOVA - Il collettivo degli studenti medi, a seguito delle notizie circolate sull'occupazione del liceo Pertini, ha deciso di fare chiarezza sulla scuola Diaz, di cui il collettivo Pertini rivendica pienamente l'organizzazione. "Ci teniamo a sottolineare come il collettivo si sia occupato solamente della sede Diaz in via Battisti, ma sostiene l'iniziativa delle altre sedi di far nascere occupazioni, nella succursale di Nervi ed autogestioni, nelle succursali di Quarto e Magenta - spiega Rete Studenti Liguria -. Per chiarire i nostri intenti, vogliamo comunicare che in questi giorni di occupazione si sono svolti numerosi incontri a tema attualità e attivismo, concentrandosi soprattutto sugli eventi del G8 e della guerra israelopalestinese, ma soffermandosi anche su analisi riguardanti la politica contemporanea genovese (tramite incontri con il comitato "no-skymetro") e su attività mirate a migliorare i rapporti tra professori e studenti, permettendo infatti a più di un insegnante di tenere lezioni extra-curriculari dentro la scuola occupata e portando avanti il progetto "Peer2peer", ovvero le ripetizioni gratuite tra studenti".
In queste settimane si è lavorato per permettere ai ragazzi con disabilità di partecipare agli incontri, rendendo nota l'operatività anche a dirigenti e professori. Diversi i motivi che hanno spinto gli studenti all'occupazione. "Ci opponiamo con estrema fermezza all'invio di armi in Ucraina e Israele: i discorsi di guerra pronunciati dai vari leader europei non ci rassicurano affatto e le loro dichiarazioni aumentano la nostra preoccupazione verso l'avvicendarsi di un conflitto di scala mondiale alle spalle dei lavoratori e della povera gente - prosegue la Rete -. La nostra protesta va anche contro le recenti leggi bavaglio che vanno a minare la libertà di espressione, sia per quanto riguarda i giornalisti che per i manifestanti, inoltre, sono innumerevoli gli atti di violenza da parte delle forze dell'ordine contro chi protesta pacificamente. Troviamo inaccettabile il modello odierno dei PCTO in quanto rende il mondo della scuola servile verso quello lavorativo con conseguenze tragiche come la morte di studenti sul posto di lavoro dopo essere stati sfruttati fino al midollo". Arriva in conclusione la stoccata sui tagli ai fondi devoluti verso il ministero dell'Istruzione, nonché la mancata assegnazione delle somme dei Pnrr, che possono avere un impatto concreto sulla vita degli studenti, come nei campi della didattica e dell'edilizia scolastica.