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Attualità

L'ex presidente del porto siccome è l'unico in galera potrebbe avere voglia di parlare. Toti potrà spiegare le modalità dei contributi che ha ricevuto prima delle campagne elettorali, sabato potrebbero parlare Spinelli e Cozzani
1 minuto e 22 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA - L'indagine per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari il governatore della Liguria Toti ha domani il primo e delicato sviluppo: alle 11 nel carcere di Marassi è fissato l'interrogatorio di garanzia dell'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini, unico destinatario di misure che non beneficia dei domiciliari. Per questo l'ex presidente del porto potrebbe avere voglia di parlare e fare delle rivelazioni.



Venerdì mattina a palazzo di giustizia sarà interrogato il presidente della Regione Toti accusato di chiedere contributi economici ad alcuni imprenditori alla vigilia di quattro scadenze elettorali mettendo a disposizione la sua funzione in favore di interessi privati. Per il giudice che ha firmato l'ordinanza c'era il pericolo che Toti commettesse altri reati nelle prossime elezioni.

Sabato altri due interrogatori in tribunale, Aldo Spinelli, per gli inquirenti lo zar del Porto, accusato di aver pagato 74 mila euro a Toti in cambio di favori: nell'abitazione dell'imprenditore sono stati sequestrati in cassaforte 216 mila euro in contanti e 25.000 dollari e sterline, più cinque fucili non denunciati.
Sabato sarà sentito anche il capo di gabinetto di Toti ed ex sindaco di Portovenere Matteo Cozzani che deve rispondere anche dall'aggravante mafiosa del 416 bis per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare Cosa Nostra, e in particolare il clan Cammarata del Mandamento di Riesi.
Secondo l’accusa, in occasione delle regionali liguri del 20 e 21 settembre 2020, avrebbero promesso posti di lavoro per far convogliare i voti della comunità riesina di Genova verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”.

Il legale di Cozzani, l'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo, esclude ogni collegamento con la mafia, "il mio assistito non ha mai avuto contanti con la criminalità organizzata".

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