GENOVA - Le spiagge libere della Liguria sono sufficienti per soddisfare le esigenze di bagnanti locali e turisti? Ci sono Comuni più virtuosi? Quanto costa affittare lettini e ombrelloni in una spiaggia privata e quanto pagano i titolari di concessione annuale? Che cosa succede ora, visto che le concessioni sono scadute a fine 2023 e si dovrà andare a gara, rimettere tutto in gioco per seguire i dettami europei, gli stabilimenti balneari hanno diritto ancora ad operare? Che cosa rischia di pagare ogni cittadino per la procedura di infrazione europea appesa da anni, visto che la direttiva Bolkestein non è mai stata seguita dall'Italia? Tutte domande a cui cercheremo di dare risposta nella nostra inchiesta che attraverserà tutta la Liguria.
In questa prima puntata iniziamo facendo un punto sulle spiagge libere, grazie all'aiuto di Stefano Salvetti, presidente regionale di Adiconsum e referente per la Liguria del Coordinamento nazionale mare libero. Da anni battaglia per ottenere più spiagge libere e rispetto delle regole. europee.
LA LEGGE REGIONALE PREVEDE 40% SPIAGGE LIBERE-ATTREZZATE
"La legge regionale che abbiamo portato a casa nel 2008 prevede un 40% di spiagge libere e libere attrezzate ma questa realtà non viene rispettata soprattutto nel savonese.
NEL SAVONESE LE SITUAZIONI PIU' CRITICHE
"Ad esempio ad Alassio siamo sotto il 16%, Celle Ligure 7%, Diano Marina 9%, Laigueglia 15%, Lerici il 6%, Loano il 4%".
IL PARADOSSO DELLE SPIAGGE MISURATE IN METRI LINEARI
"Paradossalmente - prosegue Salvetti - la percentuale di spiagge viene calcolata sui metri lineari, ciò significa che sui 107 km di balneabilità in Liguria (su 330 totali) la fruibilità delle spiagge è considerata sulla linearità quindi posso considerare spiaggia libera 20 metri di lunghezza ma profonda magari solo 5 metri. E questo rende l'idea di quali situazioni ci possiamo trovare di fronte. Piccole strisce di costa dove trovano spazio poche persone, ma che vengono conteggiate come spiagge libere". (... CONTINUA).