GENOVA - L'inchiesta sulla corruzione in Liguria avviata dalla procura di Genova e dalla dda tocca anche la sanità. Come anticipato da alcuni quotidiani, si tratta di due filoni, uno relativo ai vaccini Covid e uno che riguarda presunti finanziamenti illeciti a Giovanni Toti da parte di imprenditori della sanità privata. Per quanto riguarda il reato ipotizzato di falso, il governatore Toti e il suo ormai ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, entrambi ai domiciliari, sono indagati per i dati Covid: secondo una delle ipotesi della procura i numeri sarebbero stati gonfiati per ottenere più vaccini dalla struttura commissariale.
Sulla situazione interviene il segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia che ritorna a quattro anni fa. "Per quello che riguarda alcune fattispecie sono una persona che ha avuto modo di assistere e partecipare ad alcune discussioni. Quello che ricordo è che la prima preoccupazione era trovare dei sistemi per aiutare le imprese. Quali erano i problemi? Vi ricordate che non c'erano le mascherine? Che non c'erano i vaccini, vi ricordate che tipo di mortalità avevamo? La seconda preoccupazione che avevamo riguardava le imprese che dovevano ripartire (dopo il lockdown ndr), il presidente Toti e Bonaccini (in qualità di rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni ndr) hanno lavorato per cambiare tante norme per la ripartenza delle imprese. Ad esempio per gli stabilimenti balneari c'era la norma che prevedeva il distanziamento degli ombrelloni con una postazione ogni 20 metri quadrati. Vi immaginate una cosa del genere in Liguria? Abbiamo ottenuto la riduzione della metà. Serve fare un po' di esercizio di memoria, in quel momento era il problema principale per molti oggi sembra una cosa lontana ma quando si riavvolge il nastro bisogno riavvolgerlo tutto".
La grande preoccupazione che arriva dalla Camera di Commercio di Genova riguarda le opere in corso e in programma per la città: "Il nostro presidente lo ha detto e noi lo ribadiremo in giunta: è fondamentale fare tutte le opere che sono state progettate. Il nostro territorio non può permettersi di non avere le infrastrutture che sono state progettate e fare tutto che potremo per monitorare affinché questo avvenga, lo abbiamo fatto in passato con spirito critico anche nei confronti delle attuali amministrazioni con il libro bianco sulle infrastrutture che riguarda le infrastrutture materiali e immateriali" conclude Caviglia.