LIGURIA - Questa mattina a Genova si è tenuto un incontro di oltre 4 ore tra UE e Regione Liguria per fare il punto sulle misure emergenziali adottate in contrasto alla peste suina.
Il vice presidente della Liguria e assessore con delega all'allevamento Alessandro Piana ha spiegato come “agli esperti incaricati dall’Unione Europea per il supporto tecnico-gestionale dell’epidemia in Liguria sulla base dei casi già affrontati in altri Paesi come il Belgio abbiamo presentato la timeline delle azioni approntate insieme al presidente Toti fin dalle ore iniziali dell’emergenza, che hanno ampiamente condiviso, dall’ordinanza esplicativa della Regione Liguria sulle linee Ministeriali sino ai primi ristori da 130mila euro, su mia delibera, per le aziende zootecniche colpite dai provvedimenti. La prima fase è stata incentrata sul monitoraggio con circa 600 sopralluoghi, in cui larga parte hanno avuto i volontari qualificati ed autorizzati per geolocalizzare le carcasse. Impiegati oltre 1600 i cacciatori, ripartiti per ambiti territoriali di caccia: 149 a Savona, 780 a Genova e 689 per nel Tigullio.
In totale ad oggi sono stati confermati 17 casi in Liguria positivi alla peste suina - ha continuato Piana - Seguendo i protocolli di massima sicurezza siamo ora nel pieno della macellazione e dell’abbattimento forzoso dei suini da allevamento, per scongiurare il passaggio della peste suina dalla fauna selvatica al comparto suinicolo, inoltre ci siamo confrontati sulle prossime azioni di depopolamento dei cinghiali nell’area infetta. L’obiettivo resta quello di isolare l’epidemia in una zona di vuoto sanitario per poter assicurare nel minor tempo possibile e in piena sicurezza la ripresa delle attività di allevamento, di selvicoltura e dell’outdoor”.
Nel pomeriggio con il nucleo di esperti dell’UE sono in programma sopralluoghi a Genova, lungo il greto del Bisagno, e nelle zone interne di prossimità per vagliare l’orografia del territorio.