ROMA - Un elenco puntuale di richieste per garantire ai cittadini la fruizione di spiagge libere, senza pagare alcunché e con servizi garantiti dai Comuni. Lo ha presentato al Governo, durante una seduta alla Camera dei Deputati, il Coordinamento nazionale Mare Libero, presieduto dall’avvocato Biagini e che raggruppa comitati, cittadini, associazioni e Adiconsum). Nuova puntata della nostra inchiesta sulle spiagge (GUARDA QUI TUTTE LE PUNTATE) Nei giorni scorso alla Camera dei Deputati si è incontrato con alcuni parlamentari (ma hanno partecipato solo quello di opposizione, ha spiegato il Coordinamento), per fare il punto sulla proroga illegittima delle concessioni da parte di alcuni Comuni. Ecco le richieste:
1 - adottare una normativa unitaria di riordino della materia demaniale che tenga conto degli aspetti ambientali e sociali prima di quelli economici sancendo la preminenza della libera e gratuita fruizione collettiva del demanio marittimo e incentivi forme di gestione che prevedano la progressiva rinaturalizzazione degli arenili e la decementificazione dei paesaggi costieri; orienti l’istituto concessorio sempre più verso il modello della concessione di servizi , escludendo ogni forma di occupazione esclusiva del suolo; stabilisca in modo uniforme a livello nazionale una quota minima di spiagge libere da garantire in ogni ambito omogeneo in cui è suddiviso il territorio di ciascun comune costiero, non inferiore al 50% delle spiagge fruibili ed idonee alla balneazione, escluda la possibilità di sub-concessioni;
stabilisca criteri di determinazione dei canoni concessori in base alla effettiva redditività del bene in concessione; riconduca il servizio di salvamento nell’alveo dei pubblici servizi; detti criteri e modalità uniformi per il rilascio delle concessioni, in grado di tutelare i piccoli imprenditori locali;
2 - garantire ai Comuni, onerati del maggior sforzo logistico, pianificatorio e finanziario nella gestione delle concessioni, una idonea quota di risorse erariali, per una efficiente gestione delle spiagge libere e dei servizi pubblici collegati, a vantaggio della collettività;
3 - tutelare il comparto dei lavoratori delle spiagge in modo da riconoscere le giuste tutele ai prestatori di lavoro stagionale con un salario minimo adeguato ai contratti previsti dagli ordinamenti in vigore e la previsione di clausole sociali nei nuovi bandi, allontanando ogni forma di sfruttamento e illiceità;
4 - sancire l’obbligo della partecipazione delle associazioni, di rilievo nazionale, ambientaliste e per la tutela dei consumatori o comunque rappresentative di interessi diffusi strettamente connessi alla materia del demanio marittimo , a ogni tavolo di concertazione nazionale, regionale e comunale nonché nelle fasi preliminari di adozione di provvedimenti amministrativi (… CONTINUA)