GENOVA - Turismo, food e tecnologia. La Liguria guarda in Cina come occasione di sviluppo per le proprie imprese. Confcommercio international ha organizzato un incontro sul tema "La Cina per la Liguria, quali opportunità?". A fare il punto della situazione è Saro Capozzoli, vice presidente delle associazioni liguri in Cina: "Soprattutto se parliamo di turismo, agroalimentare e tecnologie la Liguria ha molto da offrire. Il mercato cinese vive una evoluzione molto avanzata, oggi c'è una classe media molto elevata, circa 500 milioni di persone, molte di più rispetto agli Stati Uniti ad esempio. Soprattutto le nuove generazioni vogliono viaggiare, scoprire e la Liguria ha diversi angoli da scoprire. Anche per motivi storici gli italiano sono ben visti in Cina".
Diverse aziende liguri sono già da anni attive nel panorama cinese. "Come Italia quello che manca è l'organizzazione. Aziende di altri paesi, come Spagna e Francia ad esempio, condividono costi e rischi. Noi invece andiamo in ordine spars, facciamo qualche fiera ma serve una presenza costante - spiega ancora Capozzoli -. La Cina nei prossimi anni vedrà un invecchiamento della popolazione e punteranno molto sulla tecnologie anche collegata alla salute".
Franco Aprile, presidente di Confcommercio International analizza i problemi che le imprese devono affrontare per investire in Cina: "È un tema complesso perché dobbiamo fornire alle nostre aziende un quadro certo anche di fronte ai dazi che hanno aumentato le difficolta. Con il progetto Aice alla fine dell'estate apriremo una sede in Cina che andrà ad affiancarsi a quella già aperta a Varsavia. Anche l'assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Alessio Piana sottolinea l'importanza per le aziende del territorio di investire nel grande paese asiatico: "Ci sono collaborazioni consolidate e ci sono mercati da esplorare. Abbiamo già legami per quanto riguarda il settore marittimo".