GENOVA - Arriva un duro commento da parte del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi alle parole rilasciate in un'intervista di Luciano Benetton che si appresta a lasciare il ruolo di presidente dopo anni e con il gruppo alle prese con un buco di bilancio che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. "C’è molto rispetto per le persone anziane in noi, per le persone anziane che soffrono, che hanno perso un nipote, un figlio, una famiglia intera, per coloro che vivono di stenti, magari soli... ma per questi anziani come il signor Luciano non può esserci umana pietà, non è umanamente possibile provare pena, noi percepiamo solo un groviglio alle budella" scrive in una nota Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi. La famiglia Benetton ha gestito, e sappiamo in che modo, per anni Autostrade per l'Italia e aveva in mano la concessione negli anni del crollo di ponte Morandi a Genova che il 14 agosto 2018 ha causato 43 vittime. Pochi giorni dopo, lo ricordiamo, la famiglia Benetton non ritenne di dover annullare una grigliata con amici nella villa di Cortina, quando di fatto a Genova erano ancora in corso le operazioni di scavo sul torrente Polcevera dove erano finiti i resti del viadotto.
Benetton senza vergogna: festa a Cortina il giorno dopo il crollo del ponte Morandi. (Clicca qui)
"Ci sono volute un po' di ore per metabolizzare quanto abbiamo letto in merito all’abbandono dall’azienda di Luciano Benetton, uno dei fondatori dell’omonimo colosso - si legge nella nota diffusa dal comitato che rappresenta i familiari delle vittime del Morandi -. In Patagonia sono ormai note le gravi difficoltà con gli Indios Mapuche, sono meno note le difficoltà con la rete di vendita del loro marchio e le grandi proteste che si sono sollevate negli anni, infine, ma non da ultimo, la loro forte presenza come azionisti di maggioranza nella nostra vicenda, azionisti che hanno ottenuto per anni ed anni enormi utili, “senza che avessero piena coscienza dei metodi utilizzati”, sembra di avere capito. Adesso spunta anche che il signor Luciano: 'ha dovuto persino sopportare la tragedia del Ponte Morandi...' Siamo senza parole, siamo allibiti, siamo schifati, lui ha dovuto sopportare?".
E ancora attacca il Comitato: "In questa famiglia si sono sempre fidati di tutti gli amministratori, che li hanno tutti 'tristemente gabbati', ma basta! Non sono imprenditori brillanti allora, si potrebbe dedurre, altrimenti non sarebbero stati così incauti, forse noi non capiamo nulla di imprenditoria, però abbiamo la certezza che non tutti gli imprenditori siano così, e ne siamo enormemente sollevati, anche per l’economia del paese, se tutti si facessero 'gabbare' sarebbe un vero disastro". Il riferimento è al fatto che nell'intervista Luciano Benetton ha detto che negli anni ci sarebbe stata una cattiva gestione da parte dei dirigenti e dell'amministratore delegato del gruppo. "Mi sono fidato e sono stato tradito" ha detto Benetton. Parole che hanno fatto irritare ancora di più i familiari di chi quel tragico 14 agosto di sei anni ha perso un parente.
"Sono ormai anni che cercano in tutti i modi di santificarsi, di far riflettere nuovamente la loro aureola di buoni imprenditori che per anni hanno avuto sul capo, ma non è più tempo ormai, le carte sono in tavola e sono scoperte. Sarebbe interessante capire dove siano finiti i fondi di bilancio spariti, sarebbe interessante capire se di fondi ne siano spariti altri, se ci siano società in perdita e quali siano i reali motivi. Ma questa è un’altra storia" conclude la nota firmata da Egle Possetti, presidente Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi.