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Attualità

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di R.O.
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GENOVA - È il segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia il primo ad intervenire nel dibattito lanciato da Primocanale (LEGGI QUI), con il quale chiediamo a tutti i genovesi e i liguri come valutano i nove anni del governo di Giovanni Toti in Regione e i sette del sindaco Marco Bucci a palazzo Tursi. Caviglia ha parlato in particolare del loro impegno nel periodo Covid: "Insieme al presidente Toti abbiamo modificato tante norme che impedivano alle imprese di riaprire - spiega -. Il sindaco Bucci durante il lockdown ci ha chiesto di poter lasciare aperto l'ufficio che rilascia i permessi per i trasporti dei materiali di sgombero. Voleva usare il periodo del lockdown per riuscire a smaltire tutti i detriti del ponte Morandi. Noi lo abbiamo fatto e ogni giorno venivano fatti documenti perché si potessero portare via i materiali. Società Autostrade ha invece iniziato i lavori finito il lockdown. Tra pubblico e privato c'è stata una gestione diversa ma sono rimasto molto soddisfatto di quanto ha realizzato il sindaco Bucci".

Ancora prima è stata la tragedia di Ponte Morandi a segnare la nostra regione: "Come Camera di Commercio siamo stati molto attivi e un soggetto determinante insieme al viceministro alle infrastrutture Rixi nella creazione del decreto Genova, un lavoro che ha consentito al Commissario Bucci e al Commissario Toti di rendere alla città un ponte e una viabilità che non erano scontati".

"Per quello che riguarda il futuro - conclude - è chiaro che per noi, e il nostro presidente e la nostra Giunta lo hanno detto, le infrastrutture che abbiamo avviato sono indispensabili. Vediamo il Terzo Valico che deve procedere, vediamo i prolungamenti su Tortona e Pavia verso Milano che non ci stanno dando i tempi che vogliamo: iniziamo a sentir parlare di 2030 che per noi è inaccettabile. Altre iniziative come quella della diga sono per noi importantissime, come il nodo ferroviario di Genova. Per noi queste opere non devono assolutamente fermarsi e non deve esserci nessun alibi per nessuno per farle fermare".