VENTIMIGLIA - "È un qualcosa che ad oggi non fa più notizia purtroppo ed è questa la vera tragedia", commenta così Christian Papini, direttore della Caritas a Ventimiglia, l’ennesimo incidente che ha visto vittima un migrante. "Dal 2015 ad oggi sono almeno 40 i migranti morti, chi precipitato, chi annegato, chi folgorato nel tentativo di oltrepassare il confine con la Francia. È fondamentale riaprire le frontiere per evitare che il numero dei decessi continui a salire".
Migrante cade in un burrone mentre cerca di raggiungere la Francia - LA NOTIZIA
Papini è un fiume in piena e insiste nel trovare una soluzione a quella che di fatto è la realtà. "La maggior parte dei migranti vuole attraversare il confine indipendentemente dall'accoglienza che trovano qui a Ventimiglia. Chi vuole rifarsi una vita in Italia e quindi regolarizzare la sua posizione trova anche un'occupazione, mentre chi vuole andare in Francia o in altri paesi del Nord Europa continuerà a provarci sino a quando non ci riuscirà. La maggior parte ci riesce, la restante continua a provarci mettendo a rischio la propria vita, come nell'ultimo caso".
Sempre secondo la Caritas, dato che molti migranti arrivano in Italia psicologicamente provati e consci di non aver nulla da perdere sono disposti a tutto pur di arrivare alla meta. "Quel tutto - conclude Papini - include la morte. Ripeto, si aprano le frontiere per evitare che questa linea di sangue prosegua la sua corsa".