Il corpo nazionale soccorso alpino è composto da volontari - in Liguria sono 270 gli iscritti - che si occupano di interventi in ambienti impervi: boschi, falesie, grotte, torrenti. E di trarre in salvo le persone in difficoltà in questi ambienti, oltre alla ricerca delle persone disperse. Sono loro a dare i consigli per un'escursione in sicurezza. Il primo tra questi riguarda la programmazione della gita in ogni sua parte: spesso infatti si sottovaluta il territorio ligure, pensando che i tragitti siano più semplici rispetto a quelli di alta montagna.
"Sempre più spesso veniamo chiamati per interventi dovuti alla malagestione e all'incapacità di organizzare la gita. Dunque prima di partire per una escursione nei nostri territori suggeriamo di pianificare l'escursione stessa, sia nel tempo, valutando gli orari, sia nella capacità fisica del singolo", spiega a Primocanale Roberto Canese, presidente Soccorso alpino speleologico della Liguria.
I consigli sono universali: "Non affrontare dislivelli impegnativi nelle ore più calde del giorno se non si è preparati fisicamente. Va aggiunto l'abbigliamento adeguato, portarsi cappello, abiti leggeri per il giorno, viceversa in serata o in inverno avere abbigliamento per ripararsi dal freddo. Portiamo con noi acqua e qualcosa da mangiare, e soprattutto indossiamo le giuste calzature perché riscontriamo soprattutto fratture alle caviglie".
"Chi viene in Liguria a fare gite soprattutto nelle Cinque Terre pensa di affrontare sentieri semplici, ma non è così. La convinzione di affrontare sentieri che possano essere passeggiate è alta. Ogni sentiero nelle mappe invece indica difficoltà, durata, dislivelli. Non dimentichiamo che abbiamo territori impervi", continua Canese. Che attraverso i microfoni di Primocanale ha lanciato il suo appello: "Se qualche volontario amante della montagna ha voglia di aggregarsi a noi, magari qualche giovane ragazzo che ha passione in questo ambiente, faccia domanda per iscriversi al soccorso alpino".