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Attualità

1 minuto e 39 secondi di lettura
di E.P.

Erano in centinaia nel pomeriggio di ieri, venerdì 28 giugno, a Genova, i partecipanti al corteo e al ricordo dei fatti del 30 giugno 1960: partiti da piazza della Vittoria a Genova, il corteo organizzato da Camera del Lavoro di Genova e Anpi si è fermato sotto il Ponte Monumentale per rendere omaggio ai 1.863 caduti partigiani e ai 2.250 deportati morti nei campi di concentramento. Dopo la deposizione delle due corone, il corteo si è spostato in largo Pertini dove si sono alternati vari interventi. Chiuso il traffico in centro, in parte di via XX Settembre, in un centro città già blindato per via del concerto di piazza della Vittoria (LEGGI QUI).

"Il 30 Giugno 1960 a Genova la Cgil proclamava lo sciopero generale contro la decisione di convocare il Congresso del Movimento Sociale Italiano presso l’allora Teatro Margherita di Via XX Settembre. Erano passati solo pochi anni dalla fine della guerra e della Resistenza e il ricordo delle violenze e delle persecuzioni nazi fasciste era ancora vivo; convocare il Congresso del MSI in città, in aggiunta presieduto dal Prefetto Basile, il Prefetto della deportazione di 1.500 operai dalle fabbriche del ponente genovese avvenuta il 16 giugno 1944 condotta dai nazisti con la complicità dei fascisti, era vissuto come una vera e propria provocazione", spiega Cgil in una nota.

"Non solo Genova insorse e dopo le manifestazioni di Genova, scioperi e scontri dilagarono a Roma, Reggio Emilia, Licata e Palermo con un bilancio di 12 morti, ma il governo democristiano di Fernando Tambroni, sostenuto dal Msi fu costretto a dimettersi. A Genova la protesta iniziò il 2 giugno con il raduno di Pannesi in Val Fontanabuona e il famoso discorso di Umberto Elia Terracini parlamentare antifascista e presidente dell’Assemblea Costituente. Seguirono manifestazioni e proteste, il discorso di Fulvio Cerofolini Segretario provinciale della Camera del lavoro in piazza Banchi il 25 giugno e infine quello di Sandro Pertini il 28 giugno 1960 in Piazza della Vittoria che accese gli animi sino allo sciopero generale del 30 Giugno".