Come è andato il turismo in Liguria, tra maltempo e pochi danari nei portafogli? Le prenotazioni alberghiere sono state sofferenti da marzo a giugno, va meglio ora a luglio, mese in cui reggono gli stranieri, ma gli italiani spendono meno rispetto al passato. La bella notizia arriva dal turismo congressuale, che ha salvato soprattutto gli alberghi più grandi strutturati per accoglierlo.
Ma è già tempo di iniziare a lavorare per il 2025, spiega a Primocanale Aldo Werdin, presidente di Federalberghi Liguria: "Possiamo sorridere, finalmente c'è il bel tempo, ci aspettiamo di recuperare quel che abbiamo perso nei mesi scorsi da marzo in poi. Sicuramente ormai per noi i giochi sono fatti: dall'estero le prenotazioni sono arrivate, per fortuna, perché il mercato straniero continua a tirare con dati positivi. E' il turismo italiano che sta rallentando. Dobbiamo cominciare a guardare all'autunno e andare a stimolare le prenotazioni dell'ultimo minuto che dipendono dal meteo e da tante cose".
Cosa frena gli arrivi italiani nella nostra regione? Lo spiega Werdin: "C'è un normale assestamento dopo il covid, gli anni 2022-23 sono stati di slancio e gli italiani uscivano da un periodo rallentato: c'era voglia di vivere. Percepiamo che l'italiano è meno disposto a spendere, sta accorciando i giorni di permanenza in albergo e questo si sente soprattutto se una struttura alberghiera non è pronto a gestire il mercato straniero".
"Il mese di giugno è stato comunque un mese in cui tutti abbiamo fatto in modo di sopperire al brutto tempo", continua Werdin. "Ci sono strutture medio grandi che sono riuscite ad attingere dal segmento congressuale che è riuscito a sopperire alle mancanze degli individuali a causa del maltempo. Dovremmo fare le stesse cose in autunno, sperando che il turismo congressuale prosegua. E' già un successo quest'anno riportarci agli stessi livelli dello scorso. Incrociamo le dita e iniziamo a lavorare per il 2025, perché è in autunno che si inizia a lavorare per l'anno seguente".