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Attualità

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di Silvia Isola
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GENOVA - "Vorrei cominciare a commentare delle sentenze, non delle accuse": l'attore e comico genovese Luca Bizzarri non è mai stato certo un sostenitore di Giovanni Toti, nonostante l'incarico da presidente di Palazzo Ducale sia stato fortemente voluto dall'allora assessore alla cultura Ilaria Cavo. Negli anni sono stati diversi gli scambi di opinioni divergenti tra i due, via social e non solo, fin quando poi Bizzarri non è stato riconfermato in quel ruolo istituzionale con il secondo mandato del sindaco Marco Bucci. Eppure su tutta l'inchiesta che ha coinvolto la sua regione, la Liguria, ha delle opinioni che invitano tutti a tenere una maggiore cautela, specialmente da parte del mondo dei media. Le sue dichiarazioni avevano già suscitato diversi dibattiti nei salotti tv nazionali, dato che secondo lui "ci sono state alcune pubblicazioni di intercettazioni totalmente fuori luogo".

"Sono state rese pubbliche le parole di persone che non c'entrano nulla con con l'inchiesta, che non hanno commesso nessun reato e che hanno trovato il proprio nome sbattuto in prima pagina. Questo per un modo anche nostro di godere un po' delle disgrazie altrui e del guardare dal buco della serratura le vite degli altri. Si è tirato su un calderone mediatico che non serve neanche ai magistrati e ai pubblici ministeri per svolgere il loro lavoro"

Ed è anche per questo motivo che nel suo podcast "Non hanno un amico", diventato un libro e uno spettacolo che al Porto Antico di Genova ha fatto tutto esaurito in Piazza delle Feste, durante la rassegna "Ridere d'agosto, ma anche prima...", non ha dedicato troppe puntate per commentare quanto accaduto. Una scelta sicuramente non così scontata per chi fa satira politica e che motiva, ribadendo che "non sto difendendo nessuno, non parlo dell'innocenza o della colpevolezza degli imputati, che devono decidere i magistrati".

"Credo che un prendere per il c... uno che è già nei casini, per dirla in francese, non sia molto adulto"

Per Bizzarri i politici non sono altro che uno specchio delle nostre debolezze ed è per questo motivo che parte sempre dai suoi di difetti per allargare la lente a ciò che ci circonda. "Non hanno un amico" nasce dal fatto che "spesso i politici hanno il grande difetto di mettersi intorno solo persone che gli dicono di sì, degli yes man, e non hanno nessuno che li mettesse in guardia".