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Attualità

Trasferita dal personale della Capitaneria di Porto di Varazze all’Acquario di Genova, la tartaruga è stata presa in carico dallo staff medico veterinario e acquariologico: la visita e gli esami di controllo eseguiti hanno rivelato il suo buon stato salute
2 minuti e 6 secondi di lettura
di R. P.

VARAZZE - Questa mattina è tornata al mare l’esemplare di Caretta caretta che a fine giugno un diportista aveva rinvenuto in galleggiamento al largo di Varazze e che, ritenendo fosse in stato di difficoltà, aveva trasportato a riva, contattando solo dopo la Guardia Costiera.

Trasferita dal personale della Capitaneria di Porto di Varazze all’Acquario di Genova, la tartaruga è stata presa in carico dallo staff medico veterinario e acquariologico: la visita e gli esami di controllo eseguiti hanno rivelato il suo buon stato salute.

"Per il recupero di questa tartaruga non è stata seguita la corretta procedura che è stata messa a punto proprio per evitare che venga catturato un animale non bisognoso di cure – dichiara Laura Castellano, curatrice settore Mediterraneo Acquario di Genova -. Ricordiamo a tutti che chiunque avvisti un esemplare che ritiene sia in difficoltà, deve allertare immediatamente la Guardia Costiera, chiamando il numero 1530, e attendere istruzioni. La Guardia Costiera, ci contatta e in base a dati, immagini e video che si raccolgono, si valuta l’effettiva necessità di intervento e si danno indicazioni in merito. Nel frattempo, chi trova la tartaruga può fotografarla, riprenderla in video e osservare il suo comportamento, tutte informazioni fondamentali per capire se sia necessario intervenire".

Ricordiamo che è vietato catturare e issare a bordo esemplari di tartaruga rinvenuti in mare senza un’esplicita autorizzazione delle autorità competenti (Guardia Costiera).

La tartaruga, un esemplare sub-adulto di circa 44 kg, lunga 67 cm circa e larga 64, è stata ospitata in una delle vasche curatoriali non visibili al pubblico.

Prima di tornare in mare, come a tutti gli esemplari di Caretta caretta, è stata applicata alla pinna una tag metallica e inserito sottocute un microchip che consentiranno, qualora l’animale venga ritrovato in altre occasioni, di acquisire dati preziosi sulla biologia e sul comportamento di questa specie (tasso di crescita, direttrici migratorie nel Mediterraneo e transoceaniche, ecc.).

L’attività di pronto soccorso tartarughe è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima della Liguria e l'Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.