GENOVA - La comunità bengalese di Genova prova a tirare un sospiro di sollievo dopo la crisi internazionale che ha travolto il Bangladesh e che ha visto settimane di proteste in piazza, iniziate dagli studenti universitari e represse con la violenza da parte del governo della premier Sheikh Hasina, contro il 'sistema quota'.
Tomal Bhuya, giovane cittadino genovese di origine bengalese, ai microfoni di Primocanale ha spiegato la situazione nel paese che ospita più di 170 milioni di persone dopo le dimissioni e la fuga in India dell'ora ex primo ministro.
"Il sistema delle quote regola l'accesso alle assunzioni nella pubblica amministrazione ed è stato instaurato nel 1971 dopo la guerra di indipendenza dal Pakistan - spiega Bhuya -. Praticamente era nata per riservare ai reduci dello scontro armato delle quote di posti nel settore pubblico, ma con gli anni i posti erano passati ai parenti, facendo in modo che meno dell'un percento della popolazione potesse accedere al 30% dei lavori disponibili".
Nel 2018 c'erano state le prime proteste di massa degli studenti e il governo di Hasina aveva bloccato questo tipo di sistema, poi il mese scorso l'Alta Corte del Bangladesh ha annullato la decisione e ripristinato le quote dopo che i parenti dei veterani avevano presentato una petizione.
"Con il sistema delle quote non esiste meritocrazia, c'erano ricadute importanti sull'economia e sui lavori per gli studenti sotto ai trenta anni".
"A luglio poi è tutto peggiorato. Hasina, durante un discorso, ha detto: 'Chi deve meritare questi lavori? I figli dei martiri, dei veterani, o i figli di Rakasar?'. Quella parola ha un solo significato: traditore. La primo ministro ha dato dei traditori a tutti i giovani. Da lì c'è stato il caos".
Dall'inizio delle sommosse, lo scorso luglio, le autorità hanno risposto alle manifestazioni con una violenta repressione, che ha portato all'uccisione di almeno 300 persone, al ferimento di migliaia e all'arresto di oltre diecimila manifestanti in circa un mese di proteste. Secondo Bhuya però, il numero sarebbe molto più alto.
La premier del Bangladesh Sheikh Hasina si è dimessa sulla scia delle proteste. Lo ha annunciato tre giorni fa il capo delle forze armate, il generale Waker-Uz-Zaman. Sempre lui ha formato un governo ad interim che verrà guidato da Muhammad Yunus. Erano stati proprio gli studenti universitari a proporre il premio Nobel come consigliere principale.