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Attualità

La donna prende 1200 euro di pensione, insieme a lei vive la figlia che ha perso il lavoro nel 2022. I proprietari dell’immobile denunciano i tempi ritardati con cui la figlia della donna ha attivato le procedure per avere dell'assistenza
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di Andrea Popolano

GENOVA - Alla fine è arrivato un accordo con una proroga di due mesi e mezzo, tempo utile per trovare una soluzione per la signora Armanda, 90 anni, invalida al 100% e morosa da diversi anni per quanto riguarda il pagamento dell'affitto dell'abitazione dove vive in via Crocco a Genova Castelletto. Tutto rinviato dunque al prossimo 15 novembre, anche per una questione di ordine pubblico.

Per la giornata di oggi era in programma lo sfratto esecutivo dall’abitazione in cui vive al civico 5. Già dalla mattina presto davanti al portone di ingresso i rappresentanti dell’associazione Sunia Genova e diversi rappresentanti sindacali.

La donna prende 1200 euro di pensione, insieme a lei vive la figlia che ha perso il lavoro nel 2022. I proprietari dell’immobile denunciano i tempi ritardati con cui la figlia della donna ha attivato le procedure per avere dell'assistenza. "È da tre anni che la signora non paga - spiegano i proprietari dell’abitazione -. Si parla di oltre 20 mila euro. La figlia non ha fatto partire le procedure di assistenza. Potevano trovare un alloggio più modesto nell’entroterra genovese dove l’affitto costa 2500 euro all’anno”. La figlia dell’anziana chiede un atto di pietà e tempo per trovare una soluzione. 

Il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi ha proposto di attivare il fondo di morosità incolpevole messo a disposizione dall'amministrazione in casi di particolari fragilità che dovrebbe coprire una parte della spese, si parla di oltre 5mila euro a cui si aggiungono altri fondi trovati in modo privato dalla famiglia dell'anziana. Una proposta accettata dai proprietari dell'immobile che rimarcano come sia necessario trovare una soluzione alla questione che permetta da un lato all'anziana di poter avere tutte le cure necessarie e dall'altra di liberare l'appartamento.

L'arrivo dell'ufficiale giudiziario insieme ai carabinieri a metà mattinata ha acceso gli animi con un duro e deciso confronto tra la figlia dell'anziana e i proprietari. Dopo diverse ore è arrivata la soluzione-tampone. I carabinieri hanno comunque aprire di forza il portone dell'abitazione perché si tratta di una casa divisa dove anche nell'altro appartamento è presente un uomo a cui è stato destinato un decreto di sfratto.