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Attualità

L'apicoltore: "Se ne parla troppo poco, può essere letale". Se si vede un nido, chiamare protezione civile o apicoltori
2 minuti e 13 secondi di lettura
di Eva Perasso



Nella giornata di giovedì in una abitazione privata nella zona della scogliera di Pontetto, a Bogliasco, c'è stato un nuovo avvistamento: si tratta di un grosso nido di vespa velutina, il temibile killer delle api, pericoloso fino a essere letale per l'uomo, che da molti anni è diffuso anche in Liguria.

La notizia, battuta subito da LiguriaOggi, è stata l'occasione per fare il punto sulla nuova ondata di nidi che in queste settimane ricominciano a vedersi nella nostra regione. "Siamo leggermente indietro rispetto allo scorso anno", commenta a Primocanale Roberto Sartori, apicoltore e consigliere di Coldiretti Genova. "La vespa velutina è presente in val Bisagno già da giorni, ma nidi non ne sono stati ancora avvistati. Sul levante, era maggiore il numero dei nidi lo scorso anno, si trovano soprattutto nelle abitazioni, come sta accadendo a Spezia e come è accaduto ieri a Bogliasco. La velutina infatti cerca l'acqua, per questo è facile avvistarla vicino al mare o ai fiumi".

Come è accaduto ieri a Bogliasco: il nido è stato trovato nel cornicione del terrazzo di una abitazione privata a Pontetto. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, opportunamente schermati, che hanno effettuato le operazioni necessarie per rimuovere il nido in sicurezza e nel pomeriggio grazie al loro intervento tutto è tornato alla normalità.

Resta il pericolo per l'uomo e per le api: "La pericolosità per un allergico è alta, può essere letale, ma è un pericolo anche per chi non ha allergie. Soprattutto se fanno nidi nei cespugli, qualsiasi persona che vada a pulirlo anche solo con un decespugliatore può trovarsi in libertà. Se ne parla poco: soprattutto per le api, ci sarà la distruzione di tanti apiari. Succede a Imperia, dove la vespa è arrivata dalla Francia per prima e dove molti hanno smesso di produrre", continua Sartori. 

Se si avvista un nido, il consiglio è chiamare la protezione civile o qualche associazione di apicoltori, che si mettono subito in moto. I Vigili del Fuoco intervengono solo se c'è pericolo per l'incolumità delle persone.

I nidi sono bellissimi: fatti a piani, ogni piano con una serie di velutine. Ci possono essere nidi anche da 20-30mila velutine, anche con diametri di metri.

"Stiamo formando squadre di neutralizzatori, abbiamo fatto il corso regionale, ci mancano ora le attrezzature", spiega ancora Sartori, che fa parte di questa squadra. "Le trappole si possono fare con la lattina di birra, in primavera e autunno. In primavera si riescono a trappolare le regine già uscite, in autunno a differenza delle api la velutina a ottobre quando fa la covata invernale è di tutte regine. Quindi se nascono su 100 possono esserci anche 600 regine, ovvero 600 nidi": un numero enorme e potenzialmente pericoloso.