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Attualità

Barbara Turato, dirigente responsabile del settore meteorologia e idrologia di Arpal fa il punto della situazione
2 minuti e 47 secondi di lettura
di Andrea Popolano

LIGURIA - Con il calo delle temperature avvenuto negli ultimi giorni in Liguria crolla anche quella del mare. La boa Arpal collocata al largo di Capo Mele da qualche giorno segna la novità che riporta il valore relativo alle temperature del mare su dati consoni alla stagione. L'estate 2024 è stata da record con una temperatura che tra luglio e agosto ha toccato punte superiori ai 30 gradi raggiungendo il suo picco storico. Valori talmente alti da cambiare lo stato della biodiversità del mare (Leggi qui)Ora si è registrato un rapido calo delle temperature conseguente all'abbassamento generale delle temperature che riguarda il Nord Italia, Liguria compresa. La temperatura media del mare ora viaggia tra i 20 e 21 gradi. 

Ma questo incide solo in parte sul possibile verificarsi di fenomeni di carattere alluvionale come spiega a Primocanale Barbara Turato, dirigente responsabile del settore meteorologia e idrologia di Arpal. "Ci sono due componenti che contribuiscono alla formazione di fenomeni estremi e potenzialmente alluvionali: uno è determinato dal contributo del mare caldo, l'altra è la componente legata alle componenti di umidità che vengono da fuori del Mediterraneo. Importanti studi dimostrano che spesso si creano quelli che vengono chiamati "atmospheric river" (fiumi atmosferici ndr), si tratta di correnti in cui il vento trasporta grandi quantitativi di umidità che arrivano da zone anche molto distante: come Caraibi, dall'Atlantico e da zone tropicali in generale. Questi sono responsabili delle alluvioni a grande scala che interessano ampie zone regione come quelle dell'Emilia Romagna e quelle storiche di Firenze e del Piemonte.

Il crollo della temperature del mar Mediterraneo è una buona notizia perché riporta i valori vicini a quelli tipici della stagione ma non fa diminuire il rischio. "Più che la temperatura assoluta del Mediterraneo quello che è importante è la differenza con l'aria che sta al di sopra del mare - precisa Turato -. Se il mare è a 30 gradi e la temperatura in quota è di 20 gli effetti sono molto simili se il mare è a 25 gradi e l'aria a 15. Proprio per questo motivo abbiamo avuto anche alluvioni nel mese di novembre. Dunque non si può trarre la conclusione che con il calo della temperatura del mare si riduce il rischio di alluvioni".

Per quanto riguarda la Liguria a preoccupare sono i forti temporali che interessano un territorio stretto tra costa e montagna che in questo 2024 ha visto un ampio contributo da parte delle piogge e con l'alto rischio di frane (leggi qui). "Ad esempio in Emilia o Piemonte il Po va in crisi con le piogge diffuse - spiega la dirigente responsabile del settore meteorologia e idrologia di Arpal . In Liguria questo non succede, o meglio, succede se all'interno degli "atmospheric river" si verificano dei temporali, questo può mandare in crisi anche i nostri bacini. Il temporale, in questi casi, può anche beneficiare del contributo dell'umidità che arriva dal di fuori e non solo dal mare".

Un altro pericolo tipico dell'inizio autunno è la presenza dei temporali autorigeneranti. Quelle celle temporalesche capaci di stazionarie a lungo in uno stesso punto. "Questi fenomeni trovano la loro alimentazioni in condizioni molto locali e possono avere dei contributi anche dalla situazione che si verifica da alcuni giorni prima, quando ad esempio nel Mediterraneo si ha avuto un apporto di umidità molto elevato, in questi casi il temporale raccoglie che trova: è come se una stanza si riempisse di gas e poi arriva qualcuno che accende un cerino" conclude Turato.