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di a.p.

LIGURIA Sono state presentate questa mattina da Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente Liguria le priorità per la Liguria che l’associazione del cigno verde indirizza ai candidati alle Elezioni regionali 2024. Dodici punti che sottolineano la necessità di un netto cambio di strategia per la gestione del territorio che dovrà partire - diversamente da quanto accaduto fino ad oggi - dalla tutela dell’ambiente e della biodiversità e svilupparsi attraverso scelte partecipate e condivise dalle persone.

In sintesi Legambiente Liguria chiede l'approvazione di una legge regionale sulla partecipazione per gli impianti, le opere, infrastrutture per la transizione ecologica sul modello di quanto fatto da altre regioni, come ad esempio la vicina Toscana; la revisione e la realizzazione del Piano Territoriale Regionale, evitando che questo sia una sorta di deregulation rispetto alle destinazioni urbanistiche del territorio; l’approvazione di un Piano Energetico Regionale che porti alla totale della decarbonizzazione del sistema elettrico regionale entro il 2035 e di linee guida regionali per le aree idonee che permettano di realizzare oltre agli impianti fotovoltaici sui tetti, anche nei centri storici, quelli agrivoltaici sui terreni agricoli con coesistenza delle produzioni agricole con quella elettrica, fotovoltaici a terra nelle aree degradate o industriali, eolici nelle aree ventose con adeguata progettazione paesaggistica; la regione deve procedere all'istituzione di nuove aree protette per contribuire all'obiettivo del 30% di aree protette terrestri e marine che l'Italia deve perseguire per raggiungere gli obiettivi della strategia europea sulla biodoversità; emanare una legge regionale contro il consumo di suolo, superare la concezione delle grandi opere, favorire gli interventi sulla rete ferroviaria (in primo luogo Pontremolese e raddoppio delle ferrovie del Ponente), in particolare, rilanciare a tutti i livelli il Trasporto Pubblico Locale. Per quanto riguarda la portuali auspichiamo una politica comune dei porti liguri e l’elettrificazione delle banchine, evitando il ricorso al gigantismo portuale.

Sulle politiche per i rifiuti approvare un piano regionale sull'economia circolare per la filiera dei rifiuti urbani con cui realizzare impianti industriali per la produzione di compost e biometano, di trattamento dei prodotti assorbenti per le persone, di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche per il recupero delle materie prime critiche, di trattamento dei rifiuti da costruzione e demolizione, rendendo indipendente ogni comprensorio. 

Aumentare la quota di spiagge libere, sia attraverso un aumento della quota indicata con legge regionale sia attraverso il controllo del rispetto della normativa medesima anche a livello dei singoli comuni.

"Con le proposte che indirizziamo oggi ai candidati governatori in corsa per le elezioni regionali 2024 – dichiara Stefano Ciafanipresidente nazionale di Legambiente - vogliamo proporre uno scenario ambizioso per una Liguria che vuole perseguire convintamente gli obiettivi europei del Green Deal. Una delle principali sfide da affrontare in Liguria riguarda il futuro ambientale di una regione che negli ultimi anni si è trovata a fronteggiare numerose criticità: dall’aumento degli eventi meteo estremi causati dalla crisi climatica all’erosione costiera, dal consumo di suolo all’inquinamento, fino all'aumento delle illegalità, solo per citarne alcune. Criticità che vanno affrontate al più presto con interventi puntuali e ben strutturati, replicando anche quelle buone pratiche già attive sul territorio e che da anni la nostra associazione racconta: promuovere la diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, a partire da fotovoltaico ed eolico, per marginalizzare le fossili, realizzare gli impianti industriali dell'economia circolare per chiudere la stagione delle discariche ed evitare nuovi inceneritori, fare investimenti all'altezza della sfida per la mobilità sostenibile, ferroviaria e cittadina, sostenere la transizione dell'agricoltura verso l'agroecologia e la nascita di nuove aree protette.

L’ambiente rappresenta un architrave fondamentale da cui partire e su cui lavorare da qui ai prossimi anni sia a livello nazionale sia a livello regionale e locale, ce lo ricordano l'emergenza climatica che avanza ma anche gli obiettivi al 2030, scadenza sempre più vicina, su cui l’Italia è in forte ritardo. Investire sull’ambiente e sulla sostenibilità, significa investire al tempo stesso anche sulla salute e sulla crescita economica del Paese accelerando così la transizione ecologica su cui l’Europa chiede a tutti gli Stati un forte impegno, costante e tangibile. Il Paese e la Liguria non perdano questa importante occasione".

"Per la Liguria è urgente un piano di adattamento al cambiamento climatico - aggiunge Stefano Bigliazzi presidente Legambiente Liguria - Lo sviluppo della nostra regione passa dalla capacità di superare le sfide che il nostro territorio ci pone e non dalla volontà di aggirare le regole del nostro ordinamento giuridico. Chiediamo che le opere necessarie siano condivise con la popolazione, seguendo le regole della partecipazione".