Non finiscono i colpi di scena nella querelle sullo stadio Luigi Ferraris di Genova. Ieri la notizia che il Genoa ha fatto arrivare in Comune la sua proposta d'acquisto dell'impianto volta, con l'aiuto di una società inglese, alla sua ristrutturazione. Oggi invece la notizia che anche Cds Holding, la società che si è occupata tra le altre cose della riqualificazione del Waterfront, ha inviato nei giorni scorsi una pec agli uffici di via Garibaldi. (nella foto il rendering)
"Abbiamo presentato un'offerta vincolante che dovrà essere sottoposta all'attenzione del comune di Genova. Dal nostro punto di vista l'idea di finire i lavori dicembre 2028" spiega Massimo Moretti, general manager di Cds.
"Vogliamo renderlo uno spazio flessibile, non solo dedicata al calcio ma anche per i grandi concerti e i grandi eventi - continua Moretti - e che sia un impianto che "vada d'accordo" con il quartiere per quanto riguarda i parcheggi e la viabilità. La nostra è un'offerta a favore dei club, perché vorremmo fare l'operazione insieme alle società. Vorremmo anche che entrassero nella newco che faremo per questa operazione con le quote che vorranno, e un diritto di prelazione per la cessione dello stadio".
Intanto il presidente e il Ceo di Genova Stadium, Francesco De Gennaro e Andrea Cardinaletti, si sono dimessi dagli incarichi nella società paritaria da poco costituita da Genoa e Sampdoria per acquistare e ristrutturare lo stadio Ferraris.
"Non è una proposta vincolante, se sarà il caso faranno una vincolante - dice il vicesindaco Pietro Piciocchi - siamo molto contenti perchè un soggetto terzo garantisce parità tra le due squadre. Si tratta di gente seria che hanno dimostrato di fare le cose. E' un percorso ancora da costruire ma siamo convinti si possa andare avanti per il bene della città e dei due club".