LIGURIA - La più grande migrazione di gru avvenuta in Liguria negli ultimi anni. E' quella che è stata segnalata questa domenica nel cielo sopra il Parco del Beigua.
Nell'arco di circa tre ore nel pomeriggio l'area tra il Levante savonese e il Ponente di Genova ha visto un lungo e ininterrotto flusso da un flusso di gru in viaggio verso mete e climi a loro adatti. Sono state oltre 10 mila quelli transitati nel cielo della Liguria. Il passaggio delle gru ha poi riguardato le valli del Genovese, la Valle Stura, la val Polcevera e quindi Scrivia fino a lambire l'Ovadese, defluendo più a nord-est nell'Oltrepò Pavese. Si tratta anche di una delle maggiori migrazioni registrate in Italia.
Sempre più spesso le gru si spostano per insediarsi nelle aree dell'Europa centro e Nord-Orientale. Si tratta di una specie tutelata a cui è garantito il suo habitat e siti riproduttivi e di svernamento.
In questo trend che coinvolge durante la migrazione la Liguria occidentale è presumibile che entrino in gioco anche gli effetti del cambiamento climatico: "Le migliori condizioni ambientali e un'adeguata disponibilità di risorse aiutano a superare lo svernamento e a diminuire la mortalità, mentre lo spostamento più a nord del limite meridionale di svernamento comporta un cambio d'uso delle rotte di migrazioni" spiegano gli esperti del Parco del Beigua che in questi mesi hanno avviato un progetto social di segnalazioni: #GruNelBeigua.
Habitat preferiti delle gru sono i paesaggi aperti come la tundra o la savana. Molte specie sono legate all'acqua e si trovano principalmente in ambienti paludosi. Le gru si muovono in formazione a V ad altitudini di circa 2mila metri, eccezionalmente fino a 10mila metri. In un giorno possono coprire distanze di 300 km, a volte anche 800, procedendo ad una velocità compresa tra 60 e 80 km/h.