"La Bolkestein deve servire non a dare le stesse concessioni magari a gruppi stranieri ma a rivedere la distribuzione. Basta vedere quante sono le spiagge libere a Genova. Se una va verso Levante la prima che trova è a Bogliasco, fuori dal territorio comunale" così il senatore del l'Alternativa C'è Mattia Crucioli a Primocanale.
"La direttiva non dice nulla delle spiagge libere, la sua applicazione deve essere invece vista come l'occasione per rivedere il piano spiagge e le quote di spiagge libere e quelle invece occupate dagli stabilimenti balneari - precisa ancora Crucioli -. Bisogna dare l'opportunità ai cittadini di poter accedere alle spiagge anche senza andare negli stabilimenti". In sintesi il senatore de l'Alternativa C'è servono più spiagge libere, quelle date in concessione devono avere spazi per poter accedere al mare liberamente e fare in modo che i canoni siano adeguati agli introiti.
La questione della Bolkestein è di lunga data. La direttiva è stata approvata nel 2006 senza entrare in vigore. Gli Stati hanno avuto tempo per attuarla fino al 28 dicembre 2009. L’obiettivo della direttiva è quello di promuovere la parità di professionisti e imprese nell’accesso ai mercati dell’Ue. Secondo la direttiva concessioni e servizi pubblici possono essere affidati a privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa.