Continua il nostro viaggio per scoprire meglio l'elemento acqua in Liguria. Un tema questo da sempre molto sentito in Liguria e purtroppo molto attuale considerato quello che accade sempre più spesso sui nostri territori. Le immagini che arrivano in questi giorni da Valencia mettono i brividi.
Dopo aver ospitato il professor Rosso, professore Ordinario di Idrologia e Costruzioni Idrauliche al Politecnico di Milano (LEGGI QUI), oggi è il turno di Arpal, l'agenzia che si occupa di attività tecnico-scientifiche su tutto il territorio a supporto di Regione, Province e Comuni.
È passata molta acqua sotto i ponti dal 1968, e purtroppo, in più occasioni, tanta ne è passata anche sopra…. Il nostro Centro Meteo-idrologico, sperimentale nei dipartimenti universitari genovesi degli anni ‘90, dal 2002 “cammina con le proprie gambe” e prende formalmente avvio come servizio pubblico con l’Unità Operativa Clima Meteo Idro dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’ambiente.
Da allora il personale Arpal opera con passione, competenza e professionalità per la salvaguardia della vita umana e dei beni, fornendo – primi in Italia - previsioni integrate quotidiane meteo-idrologiche, ed effettuando in corso d’evento il monitoraggio attivo a supporto della Sala operativa regionale e quindi dei Comuni.
Ma non solo: Arpal gestisce la rete di monitoraggio e ha in carico la validazione e pubblicazione dei dati rilevati, pane quotidiano per una trentina di tecnici delle reti, meteorologi, idrologi, climatologi e alcuni informatici dedicati al Centro Funzionale.
Rispetto ai fasti (e alle risorse) dell'Annale Idrologico 1968, il Compartimento di Genova del Servizio Idrografico di fine millennio era precipitato verso un baratro assai distante dalle magnificenze dei decenni precedenti. Fra il 1978 e il 1992 – ad esempio - l’Annale Idrologico Parte II non è stato proprio pubblicato! Nel 1995 invece le stazioni idrometriche pubblicate erano solo 7…
Arpal, come Ente gestore della rete osservativa ligure dal 2003, partendo da un sistema ormai completamente obsoleto dove si faticava a scoprire l'esatta ubicazione dei punti di misura, ha impegnato ingenti risorse per raggiungere altre blasonate realtà regionali.
Data la particolare orografia della Liguria, che necessita di un monitoraggio estremamente capillare, siamo arrivati a una densità di stazioni certificate molto fitta: oltre 200, 1 ogni 30 chilometri quadrati circa. Guardando alle altre reti regionali, produciamo uno sforzo di gestione e manutenzione unico nel suo genere, soprattutto in proporzione alla dimensione e tipologia di territorio (per non parlare della disponibilità finanziaria).
Pur comprendendo la nostalgia per quelle belle pubblicazioni di una volta edite nello stesso formato da tutti i compartimenti idrografici nazionali, nel contempo le necessità sono mutate e la richiesta sempre più forte è quella di disporre di dati in formato digitale e possibilmente in tempo reale.
È nato da questi presupposti, nel primo decennio del 2000, l’Osservatorio meteo Idrologico di Regione Liguria, che oggi conta oltre 250 punti di misura consultabili nel portale www.omirl.regione.liguria.it: qui i dati in tempo reale - alla risoluzione nativa! - anche scaricabili.
Basta un collegamento internet per veder 170 pluviometri, 52 stazioni idrometriche attive oggi in Liguria, di cui 39 sui corsi d'acqua del versante marittimo, 3 nel sottobacino del Magra toscano, 10 nel bacino padano (pubblicazione dei dati storicamente in capo al compartimento del Po). A questi si affiancano i dati di 9 idrometri di interesse per l'idrologia ligure, gestiti da altri Enti, con cui scambiamo dati real-time tramite apposite convenzioni.
I valori misurati, dopo una validazione di primo livello, sono riversati e liberamente accessibili sul portale regionale https://ambientepub.regione.liguria.it/SiraQualMeteo/script/PubAccessoDatiMeteo.asp, che riporta tutti i dati storici.
Ma veniamo alla misura delle portate, una delle attività tanto impegnative quanto poco visibili effettuate dal Centro Funzionale.
Il personale ligure che opera misure di portata, formato e addestrato in continuo, vede riconosciuta la propria professionalità a livello nazionale all’interno dei gruppi di lavoro di interconfronto tra regioni anche per la stesura di linee-guida sull’argomento.
Si utilizzano strumenti tradizionali e all'avanguardia (dai mulinelli ai sensori ad ultrasuoni ed effetto doppler trasportati su natanti) e, di volta in volta in base alla condizione della corrente, le tecniche più idonee; vengono eseguite oltre 200 misure l’anno in diversi regimi di corrente su 25 stazioni idrometriche, dagli stessi idrologi impegnati con previsioni, allerte, monitoraggio H24... Tali misure vengono inviate ad Ispra con cadenza mensile come contributo ligure alla redazione del bilancio Idrologico a scala nazionale.
La collaborazione tra il Centro Funzionale Arpal e le strutture tecniche preposte alla pianificazione, gestione della risorsa idrica e protezione civile appartenenti al Dipartimento Ambiente di Regione Liguria fa si che tutta la modellistica (previsione delle piene e gestione della risorsa idrica) sia gestita da noi. Si tratta di modelli calibrati e validati continuamente proprio sulla base delle portate misurate.
Da ingegnere idraulico, conosco i limiti di modelli frutto di "congetture aleatorie ed arbitrarie" e sono ben consapevole della necessità di una taratura robusta seguita da corposa validazione, passaggi indispensabili per utilizzare modelli nella loro corretta configurazione al fine di utilizzarne la loro capacità predittiva per allertare la popolazione o imporre limiti normativi.
L’ultima arrivata, infine (ed è una novità che mancava dagli annali) la boa ondametrica di Capo Mele, gestita dal Centro Funzionale: fornisce le misure dello stato di mare, indispensabili anche per le opere marittime, rese disponibili al pubblico in tempo reale e con un archivio storico consultabile su https://cmi-servizi.arpal.liguria.it/boacapomele.html.
Francesca Giannoni, dirigente Arpal*