GENOVA - Le truppe Russe invadono l'Ucraina. La crisi internazionale scoppia ufficialmente (Leggi qui).
L'appello del prete e fondatore della comunità Ucraina genovese Vitaliy Tarasenko che chiede solidarietà e vicinanza per tutto il popolo: "Purtroppo noi siamo in guerra in pieno senso.
E' l'ennesima volta che un popolo pacifico soffre e si difende. Vi chiedo umilmente di essere vicino a ogni ucraino che si trova a Genova".
E' stato svegliato dalle chiamate arrivate da parenti e conoscenti che raccontavano della situazione. Il nome del presidente russo Wladimir Putin non lo fa mai. "Nessuno ci credeva a una cosa del genere in questo momento storico. Non si può pensare che una persona porti alla morte e gli altri possono ubbidire a degli ordini che portano a questa tragica conseguenza" spiega ancora Tarasenko.
Poi l'appello rivolto direttamente al popolo russo: "Fermate questa persona che porta alla morte. Fare la guerra non porta bene a nessuno. Se il popolo vede che c'è una persona che porta la morte bisogna fare qualcosa. Ha disseminato il panico in Ucraina e nel mondo per proprio orgoglio e arroganza".
Ora il popolo Ucraino affronta l'emergenza. Dai Paesi europei e dagli Usa è arrivata la vicinanza e pronta condanna rispetto all'invasione attuata dal presidente Russo Putin. " La guerra per noi è iniziata otto anni fa - spiega ancora il prete ortodosso -. La questione non è stata affrontata e quando non si fanno le cose per tempo poi diventano ancora più gravi. Sappiamo che noi non c'entriamo proprio niente in questa guerra, siamo sfruttati".