GENOVA - "Abbiamo una nostra nave bloccata a Mariupol, in porto, stava per partire ma li hanno fermati, mi detto poco fa il comandante" racconta Augusto Cosulich, imprenditore genovese, poco prima che si sapesse che il porto del Donbass è stata bombardato. Augusto Cosulich, la guerra, la ha scampata per un soffio. E' partito ieri sera dall'aeroporto di Kiev, dove era andato per lavoro: cura la logistica di una delle acciaierie più importanti, la Metinvest, e sta (stava?) per dare l'avvio alla costruzione di tre navi molto particolari, che possano entrare anche in fondali bassi come quello in Veneto dove arriva il materiale dall'Ucraina per i laminatoi. "L'atmosfera era abbastanza tranquilla, nessuno immaginava che potesse succedere veramente - racconta - anche se c'era angoscia. Ieri sera in aeroporto c'era un po' di folla, qualcuno voleva partire ma non ha trovato posto".
Le conseguenze economiche di quello che sta accadendo, dunque, Cosulich le sta già toccando con mano: "Ma io sono un ottimista e credo che tutto rientrerà" chiude Cosulich: "Il prezzo delle materie prime, quello del gas, dei carburanti, tutti i cittadini pagheranno di tasca loro quello che sta accadendo". Sul fatto di essere andato via in tempo da Kiev "ogni tanto, nella vita, un po' di fortuna ci vuole".