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Attualità

L'appello: abbiamo bisogno di elmetti, giubbotti antiproiettili, auto blindate
1 minuto e 6 secondi di lettura
di Tiziana Oberti
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KIEV - Dal suo bunker dove si rifugia con tanti altri cittadini di Kiev, Costantino Passalacqua, ligure di Lerici da anni in Ucraina racconta la vita nei primi giorni di guerra. A Primocanale ha inviato anche un video fatto col cellulare, e con Primocanale si è collegato questa mattina in diretta. "Ci sono bombardamenti in corso, hanno sganciato bombe stamattina fino alle 9", racconta Costantino.

"Quando suonano gli allarmi ci infiliamo nello scantinato e quando cessano andiamo a cercare di comprare cibo nel supermercato. Sempre se si riesce, c'è sempre coda, una coda che non finisce più. Può risuonare l'allarme e bisogna tornare subito indietro". 

Unione e vicinanza, e nessuna paura, tra cittadini insieme nello scantinato, racconta Passalacqua: "Noi non abbiamo paura, gli ucraini non hanno paura, sono gente forte, ho imparato anche io a non avere paura". Siamo pronti a tutto, dice il ligure, "Se finiranno gli uomini combatteranno le donne e i bambini".

E proprio ai bambini è difficile spiegare la guerra, dal fondo del bunker dove sono rifugiati insieme alle loro mamme. Costantino, che lavora nella ristorazione, aiuta a intrattenerli: "Ho comprato delle arance, insegno loro come mangiarle tagliandole a metà a morsi senza pelarle, li facciamo giocare, per i bambini è triste loro capiscono che qualcosa non va".

Passalacqua fa anche un appello: "Abbiamo bisogno di elmetti, di giubbotti antiproiettili, di auto blindate".

 

 

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