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Attualità

2 minuti e 33 secondi di lettura
di Filippo Serio
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GENOVA - E' diventato tristemente virale il video del pestaggio di un ragazzo di 12 anni a Genova, nel quartiere di San Fruttuoso, nei pressi di via Don Orione, da parte di alcuni bulli che lo hanno picchiato senza motivo. 

Ed è proprio a pochi passi dal luogo dell'accaduto che la palestra Body e Dream di via Donghi ha voluto aprire un corso di autodifesa per ragazzi dai 9 ai 14 anni, in modo che certi episodi non accadano più. Uno degli istruttori del corso è Luis Porcu, che spiega che "Quando ho visto il video su Facebook, che poi è diventato virale, mi è dispiaciuto vedere un'aggressione del genere nei confronti di un ragazzino che non è stato aiutato da nessuno e non era in grado di difendersi."

"Abbiamo dunque deciso di dare inizio a questo corso di autodifesa con l'intento di aiutare quei ragazzi che si trovano in difficoltà" - continua Luis - "Dai 9 ai 14 anni è una fascia d'età complicata, come se non bastasse negli ultimi anni ci si è messo pure il Covid ad allontanare i giovani dalla pratica sportiva. Il corso avrà inizio giovedì 3 marzo, abbiamo già una decina di ragazzini che vogliono iscriversi. E' un tentativo di intervenire in modo che episodi del genere vengano ridotti."

Dello stesso avviso Stefano Cirotto, anche lui istruttore: "Dopo gli episodi che sono successi abbiamo capito l'importanza di poter dare a questi ragazzi una valvola di sfogo ma anche avere un posto sicuro, dove poter imparare delle regole ma soprattutto trovare un gruppo di persone dove possano trovare sostegno. Io ho iniziato a 18 anni proprio perché volevo incanalare la mia rabbia in qualcosa. Adesso sono un allenatore di primo livello."

"Dopo la pandemia abbiamo notato un aumento nelle iscrizioni da parte di ragazzi più piccoli del solito: questo è un indice che qualcosa stava cambiando e che questi ragazzi avessero bisogno non solo di tornare a socializzare ma anche di esprimere le proprie emozioni attraverso lo sport"

Luis parla di focalizzare la rabbia e scaricarla in palestra contro un sacco da boxe, piuttosto che contro altre persone. Una rabbia che spesso deriva dal fatto di essere stati a propria volta vittime di violenza: "Dopo che è stato diffuso il video dell'aggressione in via Don Orione, ho scoperto una cosa: uno degli aggressori del 12enne è stato a sua volta vittima di bullismo precedentemente.

Purtroppo è un circolo vizioso che si ripete, chi viene picchiato poi sfoga a sua volta la propria frustrazione sugli altri: io subisco violenza e poi mi vendico su altre persone.

Lo stesso Luis ha cominciato a boxare dopo aver assistito ad episodi di violenza: "Quando avevo 14 anni ho assistito ad un episodio di violenza nei confronti di un mio amico. Mi ricordo che sono rimasto a casa a tremare per due ore, è stata una cosa che mi ha traumatizzato, non ero riuscito a fare nulla. Mi sentivo indifeso, per cui ho deciso di entrare in una palestra di pugilato per imparare a difendermi. Cosa mi ha insegnato questo sport? La disciplina. E' uno sport che mi ha insegnato a non mollare e mi ha fortificato, fisicamente e caratterialmente.