Al sacrario della Benedicta, in provincia di Alessandria, si è svolta la cerimonia di commemorazione dell’81esimo anniversario dell’eccidio della Benedicta. La strage, compiuta dai nazifascisti tra il 6 e l’11 aprile 1944 in località Benedicta, presso le Capanne di Marcarolo, vide l’esecuzione sommaria di 75 partigiani.
Presente, in rappresentanza di Regione Liguria, il capogruppo del Partito democratico Armando Sanna. “La Benedicta rappresenta una delle pagine più tragiche della nostra storia. È il simbolo del sacrificio di centinaia di giovani che nel pieno della Settimana Santa del 1944, scelsero di resistere alla barbarie nazifascista, pagando con la vita la loro sete di libertà e giustizia. Ricordare l’eccidio della Benedicta non è solo un dovere della memoria, ma un impegno civile quotidiano. Quei ragazzi, in larga parte poco più che ventenni, ci hanno consegnato un’eredità di valori che sono alla base della nostra Costituzione: la libertà, la democrazia, la dignità della persona. In un tempo in cui i rigurgiti dell’intolleranza e della violenza sembrano riaffacciarsi in Europa e nel mondo, è fondamentale riaffermare con forza che la memoria non è un gesto rituale, ma uno strumento vivo per costruire una società più giusta e più consapevole" conclude Sanna.
A rappresentare l’amministrazione comunale, che ha inviato il Gonfalone della città, è stato il presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba.
"Ogni anno - ha dichiarato Cassibba - torniamo alla Benedicta per ribadire che l’oblio è il primo alleato dell’indifferenza e l’indifferenza è il terreno fertile su cui possono attecchire nuovi totalitarismi, nuove forme di sopraffazione e odio. Ricordare significa vigilare, significa educare le nuove generazioni affinché mai più l’orrore del passato possa ripetersi. Dal sacrificio dei giovani della Benedicta, barbaramente trucidati dai nazifascisti, sono nati i valori di democrazia, giustizia e pace che hanno permesso alla nostra Nazione di rinascere. Le istituzioni hanno il dovere di tramandare questa memoria perché dimenticare significherebbe perdere non solo il passato, ma anche il futuro. La memoria non è solo il ricordo di ciò che è stato, ma è l’impegno affinché ciò che è stato non accada mai più".
Dopo la deposizione delle corone e la celebrazione della messa da parte del vescovo di Tortona Mons. Guido Marini, sono intervenuti il presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi, il sindaco di Bosio Domenico Merlo, il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti, il presidente dell’ANPI provinciale di Genova Massimo Bisca e il presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta Daniele Borioli.
L’orazione ufficiale è stata a cura della scrittrice e insegnante di Lettere Raffaella Romagnolo. Alla manifestazione ha partecipato anche la banda musicale “Risorgimento” di Sampierdarena. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, il cammino lungo il Sentiero della Pace organizzato dal Parco dell’Appennino Piemontese.