Un menù tutto genovese (o quasi) per il pranzo di Pasqua. Se vi mancano le idee cosa portare in tavola ce lo spiega il cuoco di una delle più antiche gastronomia di Genova, il pastaio Bovio di Sampierdarena. Si parte con le torte di verdura, che sono sono tra le preparazioni più tipiche e antiche della cucina genovese. Ce ne sono veramente un'infinità, con ingredienti che variano sia a seconda delle stagioni che tra una zona e l'altra. A Genova però ce n'è una che sta sopra a tutte: la torta pasqualina, che si fa tradizionalmente con un impasto di farina e olio (senza lievito), ripieno di bietole, uova, formaggio grattugiato, sale, prescinsêua e ovviamente la maggiorana, essenza della cucina ligure.
Per la prima portata si può optare per i ravioli di carciofi più tradizionali o, per cambiare, quelli di pesce
Arriviamo ora al primo piatto, che quasi sempre non può che essere un altro dei simboli della cucina ligure: i pansotti di magro, cioè con erbette varie di stagione, conditi con il classico sugo di noci. Un'altra classica portata è quella dei ravioli ripieni di carciofi ma si può anche cambiare con un primo di pesce, sempre pasta ripiena ma con un condimento diverso.
Per il secondo c'è il coniglio alla ligure o, più classico, l'agnello con le patate
E non può mancare sulla tavola del pranzo di Pasqua un classico della tradizione enograstronomica genovese, il coniglio alla ligure. Pinoli, olive taggiasche e cipolla: tre degli ingredienti principali del piatto. Ancora però non possiamo dimenticarci dell'agnello con patate, un altre grande piatto che è diventato tradizionalmente festivo in città.
Un bonus che non arriva da Genova: il casatiello
Lo ha iniziato a fare il cuoco che ha fatto la storia della gastronomia Bovio e continua ad andare a ruba tutt'oggi: il casatiello napoletano vende in occasione della Pasqua. Questa ciambella salata farcita con salumi e formaggi si caratterizza per la presenza delle uova in superficie, una decorazione dal significato simbolico e religioso in quanto i cordoncini con cui vengono ingabbiate richiamano la forma della croce. In Campania si mangia a Natale, da Bovio a Sampierdarena, invece, a Pasqua.
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