"Abbiamo bisogno di costruire una grande storia e non possiamo fermarci alle piccole storielle, o alle piccole bagarre perché questo non è il bene per Genova, per questo al nuovo sindaco o sindaca chiedo un gioco di squadra con al centro i bisogni dei più fragili senza dimenticare i giovani per questo ribadisco quanto sia importante andare a votare a prescindere dalle posizioni". Alla vigilia di Pasqua arriva il monito chiaro e diretto dell'arcivescovo di Genova Marco Tasca per le elezioni del capoluogo ligure che si terranno tra meno di 40 giorni.
"Serve un gioco di squadra per il bene della città"
"Abbiamo la grazia di andare alle elezioni e io ho già detto che invito tutti ad andare a votare in un momento molto importante al di là delle posizioni o oltre le posizioni, perchè andare a votare significa dire io ci tengo a questa città, al suo bene e questo per me è il primo grande regalo che possiamo farci nelle prossime elezioni - spiega monsignor Tasca a Primocanale - il secondo grande regalo che possiamo farci è quello di guardare alla storia di Genova: ha una grande storia da raccontare la nostra città, quanta fantasia c'è stata, credo che sia importante anche per noi il ridirci come genovesi che abbiamo una grande storia da costruire, non una storiella o una storietta e se ci fremiamo alle piccole storielle, alle piccole storiette, alle piccole bagarre credo che non facciamo il bene di Genova. Abbiamo bisogno di un grande sogno, e la nostra città ha avuto questi grandi sogni. Siamo chiamati anche noi a regalarci, a regalare a questa città un grande sogno".
"Disarmare le parole: invito per tutti"
"Siamo chiamati un po' a crescere seguendo quello che Papa Francesco ha tante volte ha detto, per me è un elemento importante oggi non solo per Genova ma forse per il mondo intero - sottolinea Tasca - parliamo tanto di pace, di guardare al futuro ed è vero, ma Papa Francesco ci ricorda una cosa che tutti possiamo fare per essere uomini e donne di pace. Quante volte io sento uomini e donne che dicono cosa posso fare io? Sono i grandi della storia che possono fare la pace, credo che Papa Francesco ci abbia dato un'indicazione formidabile: disarmare le parole, e questo lo possiamo fare tutti, tutti, tutti".