GENOVA - Proseguono in tribunale a Genova le udienze del processo per il crollo di ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018 che ha causato la morte di 43 persone. Le udienze ricominciate nella mattina del 7 marzo andranno avanti tutta la settimana, escluso solo mercoledì quando il dibattimento si fermerà per un giorno. A parlare in questi giorni sarà sempre la difesa.
Dure le parole di Emmanuel Diaz, che nel crollo del ponte Morandi ha perso il giovane fratello Henry e che è sempre presente alle udienze. Emmanuel è stato intervistato da Primocanale fuori dal tribunale: "I difensori e gli imputati cercano di cancellare con le parole quello che hanno creato".
"Il pm lo ha detto chiaramente, queste persone hanno violato la legge" spiega ancora Diaz prima di entrare in Aula.
Oggi parleranno gli avvocati difensori degli ingegneri del Ministero che vennero assegnati all'indagine ma successivamente si sono dovuti dimettere perché indagati: "Le persone imputate per questa strage hanno fatto o non hanno fatto tante cose per permetterla - spiega Diaz -. Hanno avuto tante possibilità per capire i rischi ma non erano predisposti a salvare delle vite, a mettere prima di tutto la sicurezza delle persone, erano molto più predisposti ad accogliere i benefici dati dalla collaborazione con Autostrade".
"La strategia di questi avvocati è l'eliminazione dell'incidente probatorio - prosege Diaz - cercano di dire che l'incidente è stata una tragedia che ha travolto i loro imputati. Cercano di dire che le prove sono suggestioni, tirano in mezzo disturbi psicologici. Gli imputati hanno agito sempre in maniera molto chiara e lo dimostra il fatto che oggi ci troviamo in un degrado continuo: non è la suggestione che ancora oggi ci tiene per ore in coda".