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Attualità

Il racconto del partigiano Ezio Vallerio, nome di battaglia Enzo, che oggi ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
1 minuto e 12 secondi di lettura
di Aurora Bottino

"Voglio morire un giorno prima di Mattarella perché fabbricarne un altro come lui, uno che rispecchia i valori della Resistenza come lui, in questo momento, è difficile". Così il partigiano Ezio Vallerio, nome di battaglia Enzo, classe 1930, a Primocanale ha raccontato che cosa ha detto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Genova per l'80esimo anniversario della Liberazione. 

Il ricordo di una famiglia partigiana 

Il partigiano Enzo ha svolto attività di supporto alla Divisione 'Coduri'. Fratello di Aldo 'Riccio' Vallerio, comandante della Brigata Zelasco e medaglia d'argento al valor militare. Il ricordo di quello che fu: "Avevo 15 anni, la mia famiglia al completo era nella divisione Coduri. Vivevamo in un casolare, mio padre faceva la staffetta, mia madre curava i feriti e cuciva biancheria con la stoffa dei paracaduti. Io stavo nelle retrovie, non usavo armi perché mio fratello, a quel tempo già Riccio, aveva chiesto di non darmene. Menomale, dico ora". 

"Ho sofferto la fame, il freddo e la paura"

"Ho sofferto la fame, il freddo e soprattutto la paura" continua Vallerio. "A volte c'era da mangiare, a volte invece bisognava saltare il pasto. Mi cibavo di mele acerbe, di castagne dimenticate nei vialetti, gonfie d'acqua e andavo avanti".

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Il partigiano Ezio Vallerio, nome di battaglia Enzo

 

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