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Attualità

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di Redazione
Andrea Fortunato morì il 25 aprile 1995 a soli 23 anni

Andrea Fortunato non è stato solo un calciatore. È stato un simbolo di speranza, determinazione e amore per il calcio. Nato a Salerno il 26 luglio 1971, Fortunato si affermò rapidamente come uno dei terzini sinistri più promettenti della sua generazione. Dotato di grande corsa, intelligenza tattica e spirito combattivo, divenne un punto fermo nella difesa della Juventus e attirò l’attenzione della Nazionale.

La carriera del terzino rossoblu

La sua carriera iniziò tra le file del Como, dove emerse per il suo talento naturale. Dopo una breve esperienza a Pisa, il salto di qualità arrivò con il trasferimento al Genoa nella stazione 1992–1993. Una stagione super al fianco di Panucci con 33 gettoni e 3 gol da sgusciante terzino sinistro.
Le sue prestazioni gli valsero la chiamata della Juventus nel 1993, un sogno per ogni giovane calciatore italiano.

Con la maglia bianconera, Fortunato trovò una seconda casa. Sotto la guida di Giovanni Trapattoni, si impose subito come titolare, guadagnandosi anche la convocazione in Nazionale. Esordì con l’Italia a soli 22 anni, il 22 settembre 1993, contro l’Estonia. Sembrava solo l’inizio di una lunga e luminosa carriera.

La malattia e il vuoto che ha lasciato

Ma il destino aveva in serbo altro. Nel maggio 1994, però, dopo delle improvvise stanchezze che lo resero anche oggetto di critiche da parte degli ultrà, la diagnosi: leucemia linfoide acuta. Iniziò subito un difficile percorso di cure, comprese la chemioterapia e un trapianto di midollo osseo. Il mondo del calcio, e non solo, si strinse intorno a lui con affetto e solidarietà.

Andrea Fortunato morì il 25 aprile 1995, a soli 23 anni lasciando un grande vuoto.

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