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Attualità

Nell'ordinanza del sindaco "sono esclusi gli ospedali, le cliniche e le case di cura e altre strutture assimilabili"
1 minuto e 25 secondi di lettura
di R.P.

IMPERIA- Si riduce di un grado la temperatura nei palazzi presenti sul territorio del Comune di Imperia. Una risposta alla crisi energetica scaturita anche dalla guerra in Ucraina.

"La temperatura massima consentita diventa pertanto di 17°C (+2°C di tolleranza) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, e di 19°C (+ 2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici. Sono esclusi gli ospedali, le cliniche e le case di cura e altre strutture assimilabili, nonché gli edifici destinati allo svolgimento di particolari attività nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione" Si legge in una nota.

"Il provvedimento è stato adottato alla luce dell'esigenza di rivedere le politiche di utilizzo delle fonti energetiche - continua -, a fronte di una riduzione della disponibilità della materia prima e del conseguente aumento del prezzo di quest'ultima, a causa degli sviluppi della guerra. Le situazioni di mancanza o riduzione degli approvvigionamenti e la necessità di calmierare l'aumento di costo incidono infatti negativamente sul livello degli stoccaggi di gas naturale e ciò impone l'adozione di scelte utili a preservare le attuali riserve italiane".

"Facciamo tutti un piccolo sacrificio nella consapevolezza che, se attuato su larga scala, potrebbe comportare grandi benefici per la comunità. Per contrastare la riduzione di approvvigionamento e calmierare l'aumento dei costi, come Paese siamo costretti a intaccare i nostri stoccaggi di gas, ma non possiamo permetterci di scendere sotto un certo limite, sia per ragioni tecniche che strategiche - conclude -. Ridurre i consumi diventa quindi fondamentale e da Imperia vogliamo lanciare un primo segnale. Ribadisco la vicinanza di tutta la città al popolo ucraino: ridurre l'importazione di gas dalla Russia è, a mio parere, l'unico vero deterrente per fermare la criminale invasione in atto".

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