"Il mio desiderio è che non ci sia più bisogno di fare la staffetta dall'Italia all'Ucraina per portare deflussori per le flebo o teli chirurgici", ha spiegato il volontario savonese Eugenio Rettura nel lungo viaggio di ritorno dall'Ucraina, paese in cui ha vissuto e in cui è tornato per aiutare amici e parenti. Nel viaggio di andata, a bordo del suo furgone un carico di beni essenziali quali dispositivi medici e oggetti difficilmente reperibili in un paese in guerra.
Il viaggio da Savona alla frontiera occidentale dell'Ucraina ha subito numerose modifiche e ritardi. "Sono sempre rimasto in contatto con i miei amici al di là del confine, che hanno organizzato una rete di trasporti tale da permettermi di scaricare gli scatoloni e ripartire. Abbiamo monitorato la situazione scegliendo una delle frontiere più tranquille. L'area metropolitana di Leopoli, dove abitano i contatti miei e di mia moglie Yuliya, non è interessata dai bombardamenti, ma è in prima linea nell'accoglienza dei feriti e dei mutilati", prosegue Rettura.
Una traversata tutt'altro che semplice, ma "grazie all'aiuto di tanti amici e cittadini savonesi non mi sono mai sentito solo. Sono stanco - prosegue - i passaggi da una frontiera all'altra non sono sicuri, le persone hanno paura, ma non cederanno la propria terra. In questi giorni abbiamo avuto una grande dimostrazione di coraggio per difendere la libertà di tutti, anche la nostra. Aiutare questo popolo a me molto vicino è un dovere".
"L'obiettivo principale di questa spedizione era quello di portare sostegni materiali. Mi sono però detto disponibile a dare un passaggio ai profughi. Forse anche per il poco anticipo, però, al momento non sono riuscito a trovare nessuno. Nemmeno oggi, pur avendo visto tante donne in fuga, alcune con il passeggino o addirittura con il trasportino per gli animali, questo perché molte avevano già preso contatti con amici o famigliari in giro per l'Europa, in particolare Germania e Polonia. Proseguirò il viaggio e chiunque abbia bisogno potrà contattarmi su Facebook". Eugenio Rettura rientrerà a Savona con la moglie Yuliya Spivak, che ai microfoni di Primocanale aveva raccontato i primi giorni di guerra nel suo paese d'origine.