La violenza sulle donne sale, costantemente, è come una terribile escalation che sembra non fermarsi mai. I dati degli accessi ai centri antiviolenza della Liguria parlano chiaro: nel 2021 sono salite del 17 per cento le richieste di aiuto di donne vittime di violenza e il lockdown non basta a spiegare questo aumento così importante. Nel 2020 sono state oltre mille le vittime che si sono rivolte ai dieci centri antiviolenza presenti in Liguria.
Per Silvia Cristiani, psicologa del Centro antiviolenza Mascherona di Genova, di certo le cose sono cambiate nel corso del lockdown da un lato rispetto alla difficoltà di incontrarsi di persona per via delle chiusure dei centri, dagli altri per via del numero di violenze registrate. "La difficoltà di incontrarsi nel lockdown ha delimitato i contatti diretti ma ha incrementato le violenze familiari e anche la gravità degli episodi e gli accessi ai centri anti violenza", racconta la psicologa e psicoterapeuta.
I dati, purtroppo, continuano a crescere. "A oggi la situazione è di nuovo in crescita, oggi ci troviamo a metà novembre ad avere accolto il 17 per cento di donne in più rispetto all'anno scorso. Il trend è in aumento e i dati che ci racconta la cronaca quotidiana delineano una gravità e una escalation della violenza preoccupante, strutturata e costante", commenta la psicologa del Centro antiviolenza.
Ma le violenze sembrano viaggiare su binari separati rispetto a quelli della pandemia. "Se non ci fosse stata la pandemia non avremmo raccontato una storia diversa. Probabilmente avremmo avuto più donne presenti presso i centri. Ci sono però alcune situazione contestuali che ne permettono un incremento, una facilitazione, temo che la storia che racconteremmo oggi sarebbe più o meno simile.