LA SPEZIA-"Le dichiarazioni del Ministro Cingolani rilasciate ad Agorà confermano che la nostra ex centrale non è più strategica né in funzione. La centrale Eugenio Montale ha l'Autorizzazione Integrata Ambientale scaduta e riattivarla sarebbe più un costo che un beneficio per tutta la collettività. Non possiamo cercare soluzioni vecchie per problemi nuovi". Ha affermato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini parlando della ex centrale a carbone della Spezia.
"La crisi russo-ucraina rappresenta una questione seria sia di politica estera sia di politica energetica ed è venuto il momento di impegnarci su quanto indicato dalle generazioni di giovani scese in piazza in tutta Europa prima della pandemia sullo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. È adesso che ci vuole il coraggio di andare verso energia sostenibile, verde, investimenti sulle rinnovabili: tornare al carbone, al Novecento, sarebbe semplicemente anacronistico", afferma il sindaco.
"L'energia prodotta con il carbone in Italia è circa il 4% del totale e negli ultimi due anni praticamente la produzione della nostra ex centrale è stata praticamente zero. Inoltre ci sono richieste al Ministero da parte di vari siti e società del settore di ulteriore produzione di energia per circa 20.000 megawatt: quei siti dovrebbero essere immediatamente interessati. Non esiste quindi nessuna strategicità per l'ex centrale della Spezia - che comunque, ripeto, non è più autorizzata e con inadeguatezza tecnologica importante. Il nostro sito, tra le altre cose, potrebbe prevedere la produzione di idrogeno verde con energie rinnovabili, al passo con i traguardi che tutta Europa si era data e che devono essere confermati a tutela della salute e dell'ambiente."