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Attualità

Secondo l'associazione ci potrebbero essere state speculazioni ai danni di consumatori e imprese della Liguria e presenta un esposto
1 minuto e 38 secondi di lettura
di p.a.

GENOVA - Prezzo della benzina e del gasolio alle stelle. Anche in Liguria la protesta di cittadini e autotrasportatori. Il Codacons (l'associazioni per la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori) presenta un esposto alle Procure di Genova, Savona, Imperia e La Spezia e anche all'Antitrus per chiedere di indagare sui rincari dei prezzi di gasolio e benzina registrati in questi giorni. Secondo il Codacons ci potrebbero essere state speculazioni ai danni di consumatori e imprese della Liguria.

"In questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3%" spiega il presidente Carlo Rienzi.

Un rincaro che sta già mettendo in difficoltà cittadini e imprese. Secondo il Codacons infatti il netto rialzo non apparirebbe giustificati né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina. L'associazione a difesa dei consumatori ricorda anche che benzina e gasolio venduti in queste ore presso i distributori "sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori".

“Il rischio è che i rincari dei prezzi alla pompa possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese – prosegue Rienzi – Per tale motivo presentiamo un esposto all’Antitrust e a alle Procure della Repubblica della Liguria, chiedendo di aprire indagini con l’ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti sul territorio regionale, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci”.

Anche il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani ha denunciato come il rialzo non sia dovuto alla crisi in Ucraina. "Non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi" ha spiegato Cingolani.