GENOVA - Sport e solidarietà, un filo comune che unisce la passione delle sincronette della società Nuotatori Rivarolesi al Centro Antiviolenza Mascherona, da anni impegnato a combattere la violenza sulle donne. Da questa collaborazione nasce la prima edizione di "Piccole donne", trofeo benefico di nuoto sincronizzato, patrocinato da Regione Liguria, che questo sabato 26 marzo, raduna alle piscine di Lago Figoi più di 150 atlete liguri con l'obiettivo di finanziare, tramite una donazione volontaria, le prime "borse di sport" in favore dei figli delle vittime di abusi.
"Sport e solidarietà sono da sempre un binomio classico - dichiara l’assessore Simona Ferro nella doppia veste di assessore alle Pari Opportunità oltre che allo Sport – ancora più meritorio quando, come in questo caso, è declinato per essere ancora più vicini alle donne vittime di violenza. Mi auguro che questo appuntamento diventi un classico del mondo sportivo ligure e che l’appuntamento di domani sia il primo di una lunga serie di trofei per uno scopo così nobile".
"L'idea è nata all'indomani della pandemia - spiega Yaela Carboni, allenatrice della Nuotatori Rivarolesi - Le ragazze, nel ritrovarsi dopo un periodo di lontananza, hanno maturato la necessità di lasciare il segno. Così, abbiamo contattato il Centro Antiviolenza Mascherona, che ha condiviso con entusiasmo lo spirito del progetto. I primi di gennaio abbiamo iniziato con i primi inviti alle società liguri, finendo con il dover bloccare le iscrizioni a causa delle troppe adesioni ricevute".
Oltre alla Nuotatori Rivarolesi, hanno confermato la presenza l'Anpi Molassana 2000, il Chiavari Nuoto, la Rari Nantes Camogli e la Nuotatori Genovesi.
"Come Centro Antiviolenza Mascherona – sottolinea la responsabile Manuela Caccioni - crediamo che lo sport possa veicolare valori e trasmettere messaggi di sensibilizzazione, soprattutto a giovani donne che ogni giorno fin da piccole lottano contro gli stereotipi di genere. Iniziative come queste creano occasioni di condivisione e valorizzazione della sorellanza, con lo scopo di sostenere altre giovani donne che, a causa della violenza sulle loro madri, sono ospiti nelle nostre case rifugio. L’obiettivo è di permettere alle figlie e ai figli ospiti di poter continuare a realizzare i propri sogni sportivi".
A causa delle normative anti-Covid l'ingresso all'impianto sportivo è limitato alle sole atlete. Libero l’accesso al parco antistante la piscina, dove sarà possibile effettuare le donazioni.