GENOVA-E' un'immagine struggente e toccante quella di due bambini profughi ucraini che alla fine delle prime Italoucrainiadi, le Olimpiadi dei bambini, svolte oggi a Genova, quando gli altri mini atleti erano già andati via, sono rimasti lì, da soli, nel centro di piazza Palermo, a giocare
Alle prime Italoucrainiadi, una festa voluta da Alessandro Venzano, volontario Unicef, hanno preso parte una centinaio di bambini della scuola Barrili di piazza Palermo e una quindicina di ragazzi ucraini appena giunti a Genova.
Un grande abbraccio della città, da parte dei bambini, ma anche dagli adulti, come ha testimoniato anche la presenza del presidente del Municipio Medio Levante Francesco Vesco. Olimpiadi celebrate sotto lo sguardo di padre Tarasenko, il cappellano degli ucraini a Genova, che non potevano che iniziare con l'alza bandiera e gli inni di Ucraina e d'Italia cantati dai bambini, poi tante sfide, corse a sacchi, a freccette, a bocce, con i birilli, con i pattini e, per i bambini più "intellettuali", dama e scacchi.
Sfide, quella a scacchi, che due bimbi ucraini molto appassionati si sono protratti al di là della fine dei giochi, quando la piazza era ormai quasi deserta.
Una lunga gara a scacchi per dimenticare gli orrori della guerra