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Attualità

L'ex procuratore: "La società ha avvallato nuovo modello organizzativo per prevenire incidenti"
3 minuti e 33 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -"Per ottenere il patteggiamento Autostrade per l'Italia ha dovuto avallare un nuovo modello organizzativo dei lavori di manutenzione di fatto rendendole sistematiche e più facili da monitorare: un risultato importante per la sicurezza di tutti i cittadini".

Francesco Cozzi, l'ex procuratore di Genova nel giorno della notizia del rinvio a giudizio dei 59 imputati per la tragedia del 14 agosto 2018,
vede lontano e fra le note positive sottolinea una rivoluzione che sembra passare sotto traccia ma che invece potrebbe servire a rendere le autostrade sicure per chiunque le percorrerà e fare in modo che non possa più accadere una tragedia come quella di Ponte Morandi.

"Il patteggiamento è stato fatto unicamente sul presupposto della responsabilità ancorata a questa aggravante. Ogni tipo di trascuratezza ora è ancor meno ammissibile. Il nuovo modello organizzativo trasforma le autostrade in ambienti di lavoro e questo si traduce in un aumento della soglia di sicurezza di tutti gli utenti della strada.  Non solo, come accaduto per le vittime del Morandi,  questa novità diventa un'aggravante in caso di incidenti con lesioni o morte accaduti  su tratti di autostrada su cui non è stata effettuata una corretta manutenzione".


L'ex procuratore fa notare che in passato mai le condizioni della strada erano state considerate un'aggravante,
"era stato ipotizzato nella tragedia ferroviaria della stazione di Viareggio, anche se poi lì venne accertato che l'incidente era avvenuto a causa di un difetto del carro, del mezzo, non della rete. Stavolta invece si dice in modo chiaro che se gallerie o viadotti presentano anomalie in caso di un incidente questo può essere un'aggravante per i gestori della strada, che diventa come un ambiente di lavoro, se tu violi queste regole incorri in una pena più severa e si allungano anche i tempi della prescrizione".

Cozzi parla anche del lavoro svolto dai suoi ex colleghi e dai finanzieri:
"I magistrati titolari delle indagini così come i militari della guardia di finanza hanno lavorato con coscienza e professionalità e grazie al contraddittorio già avvenuto negli incidenti probatori e al rinvio a giudizio arrivano alla verifica del dibattimento con grande fiducia".

L'ex procuratore sottolinea anche il rispetto dei tempi del processo:
"Tenuto conto della complessità dell'indagine e dei problemi connessi al covid si sta procedendo con tempi ragionevoli, questo è merito di tutte le parti in causa, anche gli avvocati delle parti civili e delle parti offese. "Trovo importante inoltre che sia stata fissata la data processo già a luglio. Questa è una ulteriore dimostrazione che tutto viene fatto con una dovizia di approfondimento ma anche senza perdite di tempo".

Cozzi conclude rispondendo agli avvocati di alcuni indagati che hanno posto eccezioni adducendo di non avere avuto la possibilità di esercitare il diritto alla difesa:
"La decisione del Gup lo conferma,  i diritti delle difese, un caposaldo del corretto iter processuale, sono sempre stati rispettati".

 

 

 

 

 

 

 

 

"I rinvii a giudizio per il crollo del ponte Morandi sono il riconoscimento della complessità e della bontà del lavoro fatto dai colleghi. Adesso passerà al vaglio del dibattimento dove accusa e difesa illustreranno tutte le loro argomentazioni". 

Sono le parole dell'ex procuratore Francesco Cozzi, riguardo all'ultima udienza preliminare del processo sulla tragedia di ponte Morandi, in cui il gup Paola Faggioni ha rinviato a processo tutti i 59 imputati e accettato la richiesta di patteggiamento di Autostrade per l'Italia e Spea dietro un risarcimento di quasi 30 milioni di euro.

"Trovo importante - continua Cozzi - che sia stata fissata la data processo già a luglio. Questa è una ulteriore dimostrazione che tutto viene fatto con una dovizia di approfondimento ma anche senza perdite di tempo. E questo è uno straordinario merito di tutta la magistratura genovese e del sistema giudiziario. Certo non sono stati i tempi della ricostruzione del ponte ma in questi anni sono stati fatti anche due incidenti probatori che accorceranno i tempi del processo".

"Fondamentale poi" - continua Cozzi - "per quanto riguarda il patteggiamento, il fatto che la sede autostradale sia considerato un ambiente di lavoro, questo alza la soglia della tutela di sicurezza nella circolazione stradale. Comporta una richiesta di adempimento degli obblighi di manutenzione e vigilanza ancora più alto, perché le violazioni portano a conseguenze ancora più gravi rispetto all'omicidio colposo. Il patteggiamento è stato fatto unicamente sul presupposto della responsabilità ancorata a questa aggravante. Ogni tipo di trascuratezza è ancor meno ammissibile".