Secondo giorno di sciopero dei lavoratori di Acciaierie d'Italia dello stabilimento di Genova Cornigliano: questa mattina un corteo di circa 200 lavoratori è partito alle ore 8 circa dallo stabilimento per percorrere via S. Giovanni d'Acri, via Cornigliano, la Guido Rossa fino a piazza Massena. Alle 9 una delegazione dei lavoratori ha incontrato il Prefetto, che si è fatto mediatore tra azienda e lavoratori. Fuori dalla Prefettura l'annuncio della sospensione dello sciopero a partire dalle 16 di oggi, martedì 12 aprile.
L'agitazione era stata proclamata dalla Rsu, i rappresentanti dei lavoratori "per i problemi di sicurezza nello stabilimento genovese" in seguito alla caduta di un rotolo di acciaio di 10 tonnellate nel reparto "ciclo latta". E' successo alle sei di sabato mattina: solo per caso non ci sono stati feriti o vittime. Ma il gruista è ancora sotto choc. Sott'accusa le condizioni dei cavi della gru e le manutenzioni, sempre più dilazionate.
La prima protesta con presidio si è svolta ieri davanti ai cancelli e sotto gli uffici della direzione dello stabilimento. La seconda agitazione è scaturita dalla difficile dialettica fra azienda e lavoratori.
Un impegno da parte del prefetto di Genova Renato Franceschelli a istituire un tavolo tra azienda e rappresentanti della sicurezza dei lavoratori dell'ex Ilva di Cornigliano sulla situazione degli impianti all'interno dello stabilimento. È questo il risultato ottenuto dall'rsu di Acciaierie d'Italia e dalle segreterie di Fiom, Fim e Uilm al termine dell'incontro che si è tenuto stamattina. La delegazione informerà ora i lavoratori in presidio per sospendere lo sciopero che era stato prolungato a tutta la mattina. "Ho concesso l'incontro il prima possibile - ha spiegato il prefetto Franceschelli al termine dell'incontro - perché mi interessava sentire dalla voce dei sindacati una preoccupazione che ovviamente comprendo e che merita attenzione. Rispetto al fatto specifico ci sono le indagini, ma il mio compito nei prossimi giorni sarà provare a dare concretezza alla richiesta sindacale di un confronto tra azienda e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che vada oltre il singolo episodio". "Ovviamente noi al tavolo ci saremo e siamo certi che il prefetto farà partire l'invito - dice il coordinatore dell'Rsu Armando Palombo - vedremo se la direzione è disposta a partecipare. Abbiamo detto al Prefetto che da oggi il controllo sugli impianti da parte dei lavoratori sarà ulteriormente accentuato e gli abbiamo consegnato una memoria che mette nero su bianco tutti i problemi che in questi mesi abbiamo segnalato all'azienda".
"Abbiamo bisogno che Acciaierie d'Italia prenda delle decisioni chiare". Ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci a margine della presentazione del tavolo permanente con i sindacati sui cantieri dei progetti finanziati dal Pnrr. "Il tema sta venendo a galla - aggiunge - stiamo lavorando con l'azienda e ho incontrato il presidente Bernabè la settimana scorsa, gli abbiamo detto quali sono i problemi che devono essere risolti velocemente". Bucci sottolinea che "i piani di azione che suggeriamo non riguardano solo il potenziale riutilizzo delle aree ma anche gli investimenti che devono essere fatti sullo stabilimento". Per Bucci l'ex Ilva del futuro deve avere quattro caratteristiche: "Cornigliano deve essere un'azienda ecosostenibile, cioè che non inquina, deve produrre un acciaio di altissima qualità, molto richiesto dal mercato, e deve dare lavoro a tutte le persone che servono per la produzione dell'acciaio".
"Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni, visto che non è la prima volta che ci lamentiamo della mancanza di manutenzione degli impianti - afferma Christian Veneziano, segretario generale Fim Cisl Liguria -. Non deve essere visto come un investimento ma deve essere strutturale. Abbiamo evidenziato dopo l'ennesimo incidente grave sul lavoro che non ha portato ad una strage solo per fortuna che nonn vogliamo giocare con la sorte, i lavoratori devono essere messi in sicurezza. Il prefetto - prosegue - ci ha garantito che verrà convocato un tavolo a cui parteciperà anche Asl, che sta facendo le verifiche anche rispetto all'ultimo incidente, per definire un programma serio".
"Fermiamo lo stabilimento perché non è possibile aspettare che l'azienda metta quei soldi che servono per le manutenzioni ordinarie - spiega Nicola Appice, Rsu Fim Cisl - su cui non è stato fatto quel passo in avanti che ci aspettavamo".