BUSALLA - Il 12 aprile è la Giornata internazionale dei viaggi dell'uomo nello Spazio, una ricorrenza che è stata istituita nel 2011 dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) e che celebra l'inizio dell'era spaziale, ma che soprattutto ricorda la prima missione pioneristica che l'uomo abbia mai compiuto nell'orbita terreste. "Ricordiamo il viaggio di Gagarin a cui dobbiamo riconoscere un tributo di ammirazione per il coraggio che quest'uomo ebbe sessant'anni fa quando si imbarcò su un sistema mai provato prima, per un'esplorazione il cui esito era assai incerto", commenta a Primocanale Franco Malerba, il primo astronauta italiano della storia, che prese parte all'equipaggio di Space Shuttle Atlantis il 31 luglio 1992 nel corso della missione STS-46, originario di Busalla. Yuri Gagarin il 12 aprile del 1961 completò un'orbita attorno alla Terra a bordo di una capsula Vostok 1 raggiungendo una quota di 302 chilometri. Quella data è passata alla storia come una svolta non solo per la ricerca e il progresso scientifico, ma anche per la cultura del tempo, per la corsa all'avanzamento tecnologico, ma soprattutto per la 'fredda' gara tra Usa e Unione Sovietica che passava anche dai traguardi spaziali e che di lì ai prossimi anni avrebbe giocato un ruolo importante nella guerra tra le due superpotenze. Da allora, lo spazio si è fatto 'più vicino', alla portata persino di turisti miliardari che hanno potuto nell'ultimo anno sperimentare i primi voli suborbitali, con business man, attori e registi per girare le scene di un film e persino il novantenne William Shatner, Capitan Kirk di Star Trek, conquistando il record dell'uomo più anziano nello spazio. Ma entro una decina di anni il 6% della popolazione mondiale potrebbe permettersi un weekend nello spazio. Alla cifra di 40/50 mila dollari a testa e dopo un breve allenamento.
"Io ero abbastanza contrario agli esperimenti di brevi giri che ti portavano a quota 100 km, pagando cifre esorbitanti. Ora si apre una prospettiva commerciale nello spazio e trovo che questo sia più interessante"
"L'allargamento del mercato porterà delle opportunità interessanti: adesso è in corso una missione di Axiom, la prima privata, i cui moduli spaziali abitati sono stati comprati in Italia dove c'è la più grande expertise nel settore. All'ultima edizione del Festival dello Spazio (che si tiene a Busalla a luglio ndr) abbiamo presentato una serra spaziale, ora abbiamo creato una società e stiamo preparando la serra per accompagnare gli astronauti sulla luna in un futuro non lontano, garantendo loro cibo fresco a bordo", racconta Malerba. "Lo spazio sta diventando sempre più una dimensione della vita sulla Terra".
E chissà che in questi viaggi non si riescano ad incontrare gli alieni che proprio negli ultimi sessant'anni hanno affastellato l'immaginario di grandi e piccini, da libri a film e serie tv di fantascienza. "Dobbiamo rifarci alla scienza che ci dice che è abbastanza facile trasmettere segnali radio attraverso lo spazio"
"Probabilmente se ci fossero delle civiltà in ascolto sentirebbero anche la nostra televisione e magari anche il Primocanale"
"Ma è molto più complicato mandare delle navi spaziali con degli esseri viventi a bordo: se mai riusciremo ad avere segnali da extraterrestri, è più probabile che riceveremmo dei segnali via radio: ci sono dei programmi scientifici piuttosto seri che si occupano proprio di cercare di captare questi segnali". Per il momento nessun alieno si è ancora lamentato dei nostri programmi, magari via radio potrebbero inviarci qualche feedback. Scherzi a parte, ancora segnali non ci sono stati, anche se "ci stiamo battendo perché la faccia nascosta della luna che è una zona molto silenziosa dal punto di vista dell'inquinamento radio sia protetta e sia mantenuta 'vergine', in modo che lì si possa stabilire una stazione di ricezione di segnali di eventuali altre civiltà aliene. Dobbiamo ricordare che però è una combinazione molto particolare quella che ha generato la vita sul pianeta Terra e a quanto pare nei dintorni non è facile trovare la luce".
IL COMMENTO
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