GENOVA-Stabile, sicuro e legale. È per questo che questa mattina i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un'intesa per la costruzione di un tavolo permanente per il monitoraggio dei progetti finanziati dal Pnrr.
"Bisogna fare un passo avanti per la gestione di tutti i fondi che arriveranno ed è necessario che ci sia un accordo dove garantiamo la protezione di chi troverà occupazione in questi progetti - ha detto il sindaco Marco Bucci -. Grazie ai sindacati avremo una garanzia in più sulla sicurezza sul posto di lavoro e sulla qualità dei contratti, ma anche, sulle norme per anticorruzione e antimafia. Questo è il modo per fare sì che tutti i finanziamenti siano spesi bene e abbiano una ricaduta economica e occupazionale sul territorio".
L'assessore con delega al Pnrr Pietro Piciocchi spiega che "la firma di stamani formalizza un percorso che informalmente è già iniziato, i temi di confronto potranno essere intanto la ricaduta sull'occupazione, visto che ancora non abbiamo fatto una stima esatta perché stiamo correndo per rispettare le scadenze che ci sono state imposte dal governo ma sarà interessante capire quali saranno gli impatti che questi lavori avranno su Genova, ma anche i temi della legalità e della sicurezza".
Alla presentazione dell'accordo i rappresentanti dei sindacati: "Il Pnrr prevede molti bandi di competenza esclusiva degli enti locali. Pensiamo sia necessario e opportuno vigilare con il Comune e la Città metropolitana sui bandi che ci saranno - dice Marco Granara, responsabile Ast Cisl Genova - capire quali siano gli indirizzi, tutto nell'ottica di privilegiare i posti di lavoro che dovranno scaturire dagli investimenti" Mario Ghini, segretario generale della Uil Liguria sottolinea: "Ci interessa creare buona occupazione, stabile, a tempo indeterminato e non precaria come quella che stiamo vedendo. Vogliamo invertire la rotta su questo e crediamo ci siano i presupposti per farlo". Igor Magni, segretario generale della Camera del lavoro di Genova mette in allerta: "Rispetto all'entità importantissima dei fondi destinati al Pnrr inciderà purtroppo quello che sta succedendo in Ucraina e la conseguente crisi energetica. Su questo faremo particolare attenzione: se vogliamo che i progetti vadano a buon fine dovranno essere riparametrati su quelli che sono gli attuali costi e necessità".