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Attualità

Una tradizione che nasce nel lontano Cinquecento e che unisce l'aspetto religioso a quello comunitario. La pandemia ha fatto saltare due edizioni, ora si punta al 2023
2 minuti e 6 secondi di lettura
di Linda Miante
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SAVONA - Prosegue anche quest'anno il digiuno dalla tradizionale processione del Venerdì Santo, annullata nel 2018 a causa del maltempo e nel biennio 2020-21 dall'emergenza Covid. La notizia di un nuovo rinvio aveva scosso tutta la comunità, ma anche commercianti e albergatori pronti ad accogliere migliaia di fedeli dal Nord Italia. La via della prudenza era già stata imboccata dalle confraternite a febbraio, in seguito a un andamento dei contagi ancora incerto. La complessità della macchina organizzativa non ha poi permesso un recupero. 

"Anche se la situazione sembra migliorare la processione del Venerdì Santo coinvolge moltissimi confratelli e si tratterebbe di un gigantesco assembramento che metterebbe a rischio sia i portatori sotto le casse, sia le migliaia di fedeli che accorrerebbero a vederla. Parliamo di quasi 40mila persone, non ci sentiamo di rischiare che scoppi qualche focolaio tra i portatori o tra i fedeli astanti" si legge nel comunicato firmato da Mauro Biancavilla, priore generale della confraternita di N.S. di Castello, a cui quest’anno spettava il turno di processione.

Le pregiate "casse lignee" rappresentanti la Passione di Gesù non sfileranno dunque per le vie del centro cittadino. Saranno invece i savonesi e i turisti a poter visitare i sei oratori in cui sono custodite le quindici "casse" della processione. Un vero e proprio trekking urbano nel segno della valorizzazione del patrimonio artistico locale. All'interno del progetto "Savona Wow" promosso da Comune di Savona, insieme ad alcune associazioni del territorio, la storia e i protagonisti della processione verranno riscoperti in un tour serale organizzato dal Priorato generale delle confraternite di Savona e dal FAI Savona. 

"L'iniziativa dedicata ai tesori custoditi negli oratori è andata sold-out dopo poche ore dall'apertura delle prenotazioni - spiega Sabrina Carta, segretario della delegazione FAI Savona - ci dispiace non aver potuto coinvolgere un numero più ampio di persone in questi tour guidati, ma gli appuntamenti per riscoprire la città di Savona proseguiranno anche nei prossimi mesi".

"Una ricorrenza che manca sotto la Torretta dal 2016, anno dell'ultima edizione. Una mancanza che si fa sentire. Tradizionalmente la processione si svolge ogni due anni, negli anni pari. Visto il lungo stop, però, la volontà è quella di organizzare l'edizione della "ripartenza" nel 2023. Si tratta di un evento che va rispettato per il suo forte valore religioso, sociale, turistico e culturale. La processione è un patrimonio non solo per Savona, ma per tutta Italia e l'affluenza lo ha sempre dimostrato", spiega Gimmi Moretti, priore della confraternita di N.S. di Castello dove il viavai di fedeli e curiosi è iniziato di prima mattina.