GENOVA -Dopo pochi giorni di stop del cantiere dello scolmatore del Bisagno ci sono già spiragli per riaprire i lavori sospesi alla vigilia di Pasqua per infiltrazioni mafiose nel consorzio titolare dell'appalto da 160 milioni di euro: l'opera assegnata alla Research di Salerno finita sotto la lente dell'Antimafia passerà, salvo intoppi, alla seconda classificata, la Cossi, azienda che ha lavorato nel cantiere del nuovo ponte San Giorgio e che dovrebbe anche riassorbire i cinquanta lavoratori rimasti senza lavoro, quindici dei quali genovesi.
La conferma arriva dall'assessore ai Lavori pubblici della regione Liguria Giacomo Giampedrone che ha detto a Primocanale: "Il presidente della Regione Toti nelle veste di commissario straordinario delle opere per mitigare i rischi idrogeologici per conto del governo ha alcuni poteri che ci possono aiutare a ripartire subito, inoltre ci sono ancora in vigore le normative del decreto sblocca cantieri che permette di valutare l'impatto della seconda classificata dal punto di vista economico rispetto ai lavori fatti e ai lavori che ci sono ancora da fare. Purtroppo la notizia dell'interdittiva antimafia che ci è stata comunicata venerdì scorso non ci ha lasciato altra scelta che rescindere il contratto con la ditta vincitrice dell'appalto" conclude Giampedrone.
Stamane nel cantiere dello Scolmatore, nel giorno che sarebbero dovuti riprendere i lavori dopo le festività di Pasqua, i sindacati hanno incontrato i lavoratori: poi una delegazione di operai e sindacalisti è stata ricevuta in Regione dal presidente Toti e dall'assessore ai Lavori Pubblici.
Primi obiettivi di Regione e sindacati (rappresentati da Andrea Tafaria, segretario generale della Filca Cisl, Federico Pezzoli, Fille Cgil e Mirko Trapasso, della Feneal Uil), garantire la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori e quindi farli assumere dalla nuova azienda che dovrebbe subentrare nell'appalto, appunto la Cossi, arrivata seconda nella gara.
Uno dei lavoratori presenti all'assemblea è Vittorio Terribile, carpentiere genovese, che ammette l'ansia per il suo futuro: "Non ce l'aspettavamo, poi alla vigilia di Pasqua... abbiamo tutti famiglia e adesso non sappiamo quale sarà il nostro futuro. Sì, ci rassicura la vicinanza dei sindacati e della Regione".