KIEV - La guerra in Ucraina è giunta al 63esimo giorno ma a Kiev la situazione sta migliorando: "È molto più tranquilla - racconta Costantino Passalacqua, originario di Lerici che da anni vive nella capitale ucraina - tante attività stanno riaprendo. Ogni tanto c'è qualche allarme, uno poco fa, ma ci si abitua. È arrivato il bel tempo, grazie al cielo. C'è stato tanto freddo e mal tempo. Andiamo avanti più tranquilli, speriamo che duri".
Nel resto dell'Ucraina però l'esercito russo continua a far registrare gravi episodi di violenza e gli ucraini hanno decapitato la statua che simboleggiava l'amicizia tra i due popoli: "È facile capire che c'è un senso di rabbia e di impotenza verso questi fatti, perché non ci si può fare più di tanto. Non solo per le persone che sono state violentate e uccise ma c'è tanto timore anche per le persone che sono state deportate e di cui non si sa nulla o quasi. Sono in contatto con un circolo di insegnanti che sono vicini a mia moglie, dicono che in un posto in Russia c'è un lager dove ci sono solo donne e bambini, senza vestiti e documenti, vengono violentate. Quindi si capisce il sentimento delle persone".
Il popolo ucraino però non demorde: "La speranza rimane - spiega Passalacqua - gli ucraini hanno un forte temperamento, non si arrenderanno. Quando parlano della vittoria lo fanno come una certezza, non una possibilità".