GENOVA - "Con il perfezionamento della vendita di Autostrade per l'Italia a Cassa depositi e prestiti, Blackstone e Macquarie si chiude purtroppo una delle pagine più scandalose della nostra storia. Gli azionisti di Aspi passano al ritiro, con i sorrisi smaglianti e la loro valigia colma dei soldi degli italiani. I nostri familiari sono stati uccisi due volte" Così Egle Possetti, presidente Comitato ricordo vittime ponte Morandi dopo che è stato firmato il closing con la cessione che di fatto riporta Autostrade per l'Italia in mano pubblica allo stesso prezzo a cui era stata privatizzata: 8,2 miliardi di euro. A lungo dopo la tragedia di Genova la politica ha parlato di revoca della concessione alla famiglia Benetton. Poi invece è stata presa un'altra scelta che a spese degli italiani (e non gratis e senza penali) restituisce Autostrade alla gestione Stato.
Durissimo il commento di Possetti che rappresenta i familiari che il 14 agosto 2018 hanno perso i propri cari nel crollo di ponte Morandi. In tutto 43 vittime in attesa di giustizia. "Tanti cittadini forse non sanno che questi oltre 8 miliardi sono solo un piccolo acconto di tutti i fondi che dovremo sborsare, infatti le infrastrutture di cui lo stato riprende il controllo maggioritario sono malate gravi, che necessitano di investimenti cospicui, se qualcuno non se ne fosse accorto sono al collasso, nonostante i molti 'cantieri'" spiega ancora Possetti.
La chiusura dell'accordo porta alla cessione dell'88,06% di Autostrade per l'Italia detenuta da Atlantia da parte della Holding Reti Autostradali S.p.A. (HRA). E' lo stato a prendere la gestione di Autostrade con una partecipata composta da Cassa depositi e prestiti (che detiene ora il 51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dai fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%). La cessione della partecipazione è avvenuta a un controvalore di 8.198,8 milioni di euro inclusa la ticking fee e al netto di minori altri aggiustamenti di prezzo previsti sempre dal contratto di cessione. Di conseguenza la cifra potrà ancora aumentare.
Anni di battaglie da parte dei familiari delle vittime che hanno fatto sentire la propria voce sulla questione dichiarando da subito la propria contrarietà. Ora per loro l'amarezza di vedere una cessione avvenire con i soldi degli italiani. "A nulla è servita la nostra indignazione, a nulla è servita l’indignazione di alcuni parlamentari, cittadini, tecnici, questa vendita è stata perfezionata - attacca ancora Possetti -. Non sono stati sufficienti 43 morti per rendere questa vicenda un reale punto di svolta, per poter dare un senso al dolore, per dare 'paga' a chi non ha mai tenuto conto delle priorità, invece nulla. Su questa partita economica siamo certi che il giudizio della storia sarà implacabile, per ora vediamo solo il tentativo di annebbiare la verità, vediamo solo uscire a testa alta con sorriso sornione gli azionisti il cui unico intento in questi anni è stato avere utili, tanti utili, vediamo restare indifferenti coloro che avrebbero potuto cambiare le cose e ci sentiamo sprofondare ancora più nel fango".
Per Possetti e tutti i familiari delle vittime del Morandi una decisione considerata assurda, figlia di un sistema 'malato'. "Ancora una volta un pugno allo stomaco alle nostre famiglie, uno smacco al nostro dolore, uno schiaffo agli italiani onesti. Nessuno in questo paese vuole cambiare, molti sperano che cali l’oblio, noi non possiamo permetterlo" conclude Possetti. Nel mentre le fasi processuali per stabilire le colpe della tragedia di ponte Morandi vanno avanti con l'ex ad Giovanni Castellucci e gli altri 58 indagati rinviati al processo che prenderà il via il prossimo 7 luglio (Leggi qui). Autostrade ha invece chiesto e ottenuto il patteggiamento. La nuova presidente Elisabetta Olivieri, poche ore dopo la conclusione della trattativa ha commentato: "Autostrade proseguirà e intensificherà l'impegnativo percorso di crescita e trasformazione verso un futuro di mobilità sempre più innovativa e sostenibile". Resta nel ruolo di amministratore delegato Roberto Tomasi.