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Attualità

Il presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi attacca la società
2 minuti e 5 secondi di lettura
di R.P.
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GENOVA - "Ieri è stata una gran festa per la città, per noi è stato un altro giorno che ha lasciato l’amaro in bocca". Sono queste le parole di Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che commenta la presenza dei cartelli pubblicitari di Autostrade per l'Italia nella tappa genovese del Giro d'Italia, proprio nella città dove il 14 agosto 2018 persero la vita 43 persone in seguito al crollo del ponte Morandi.

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"Autostrade per l’Italia ha dimostrato ancora una volta che il passo è sempre lo stesso - prosegue Possetti -, hanno dimostrato che usando i 'loro' denari sono diventati sponsor ed hanno inondato anche la città di Genova di striscioni con il loro logo, senza neanche pensare che forse in quella città, in rispetto delle vittime, dei loro parenti e di tutti i cittadini genovesi questo poteva essere evitato".

I parenti delle vittime a gennaio, quando era uscita la notizia del passaggio del Giro sul ponte San Giorgio, avevano lanciato la controproposta di far passare la corsa sotto il ponte (LEGGI QUI), per mostrare i territori danneggiati dal crollo, ma non è stata accolta: "Nessun altra persona coinvolta ha avuto la sensibilità di ipotizzare questo epilogo, purtroppo non tutti possono ricordare il numero delle vittime, che sono sempre 43, ed il fatto che questa vergognosa tragedia sia avvenuta mentre la gestione del ponte era in mano a quella società, con quegli azionisti, non basta diventare sponsor di una manifestazione così per lavare la coscienza e gli striscioni con il loro logo secondo noi non possono '…sensibilizzano gli automobilisti ad una guida corretta…' (come da loro dichiarazione). Per noi non bastano le parole a cambiare passo, servono fatti". Possetti si è però dichiarata contenta per la vittoria di un corridore italiano e per la vetrina che ha avuto la città.

Non era invece contrario al passaggio sul ponte Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle vittime del crollo. "Di passerelle ce ne sono già state tante" ha dichiarato ieri a Primocanale, poi accusa i politici: "Pensavamo fossero al nostro fianco, in realtà stavano con i nemici, con i responsabili del crollo, la dimostrazione di questo è che la società è riuscita a vendere autostrade allo Stato italiano, significa che avevamo all'interno dello stato e del governo dei nemici che invece di tutelare noi alla fine si sono stati più vicini all'altra parte".

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